Milano - Respinta la richiesta di scarcerazione per Lele Mora, che non andrà quindi agli arresti domiciliani. L'hanno deciso i giudici del tribunale del Riesame di Milano. Il manager dei vip resterà quindi nel carcere di Opera, dove si trova dal 20 giugno scorso con l'accusa di bancarotta fraudolenta pluriaggravata in concorso con Emilio Fede. La motivazione è che per Mora "permangono immutate le esigenze cautelari individuate dal gip", come si legge nel provvedimento depositato oggi dai giudici Antonio Stefani, Antonella Brambilla e Caterina Ambrosino.
Una rete di relazioni In partricolare Mora mantiene "una persistente rete di relazioni su cui può contare", come rivela "la corrispondenza intercettata" secondo cui "l'indagato continua a mantenere una fitta rete di contatti" fuori e dentro il carcere. Lo dimostra, secondo i giudici del Riesame "la missiva del 19 luglio" inviata a un detenuto con la richiesta di "3-5 mila euro perché paghi a tale Mario per conto di Mora un paio di robette".
L'agente dei vip, secondo il Riesame, potrebbe decidere di fuggire perché "all'indagato - si legge nel provvedimento - non mancano in concretro le possibilità, le capacità e le relazioni per darsi alla fuga, anche in relazione ai gravi reati di cui è accusato". Mora è inoltreresidente in Svizzera e qui ha la sua attività e nel paese elevetico "ha almeno un conto corrente presso la banca Bsi di Lugano" e ha comprato un'auto di lusso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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