L'invecchiamento si previene. Mangiando bene, facendo attività fisica e tenendo il cervello in esercizio. La nutrigenomica, la nuova scienza che studia come il cibo influenza i nostri geni ci dà però un aiuto in più. Infatti gli alimenti (carboidrati, grassi, proteine, vitamine e minerali) non solo ci permettono di sopravvivere, ma ci regalano anche molecole capaci di influenzare in modo positivo o negativo i nostri geni. Tutto sta a scerglieli bene.
Quali sono gli alimenti che proteggono i geni della longevità? Quali quelli che aiutano le cellule a riparare i danni subiti? Curcuma (spezia gialla, tipica delle pietanze indiane e presente nel curry), resveratrolo (presente nell'uva), vitamina E naturale, vitamina D3 (favorisce l'assorbimento del calcio), licopene (estratto dal pomodoro, protegge l'apparato cardiovascolare), nucleotidi, ovvero i mattoni che costituiscono i geni della cellula, fondamentali nel buon funzionamento del sistema immunitario, olio essenziale di arancia e pepe nero. Quest'ultimo è indispensabile per rendere biodisponibile, ossia completamente assimilabile dal nostro organismo, sia la curcuma che il resveratrolo.
Ecco allora che i laboratori di ricerca, come quelli di Medestea, hanno messo a punto un integratore alimentare con tutti questi ingredienti. Si chiama NatygenDna (www.natygen.it). Una scatola da 60 capsule è in vendita nelle farmacie e parafarmacie a 49.50 euro. «I principi attivi sono stati affiancati apposta per dare alle cellule del nostro corpo un aiuto in più per affrontare lo stress ossidativo» spiegano in azienda. Secondo i ricercatori infatti i cinque ingredienti principali (curcumina, resveratrolo, licopene, nucleotidi e astaxantina, muovono altrettanti meccanismi antiaging: aiutano a contrastare l'invecchiamento cerebrale, favoriscono la protezione del sistema cardiovascolare, stimolano le difese immunitarie, garantiscono una protezione antiossidante e della pelle e mantengono elastiche le articolazioni. L'ingrediente presente in percentuali maggiori nel NatygenDna è la curcumina, capace di «spegnere» l'interruttore dell'infiammazione. Fra gli organi più esposti ai danni ossidativi c'è il cervello.
È stato dimostrato che in India ci si ammala di Alzheimer con una frequenza 7 volte inferiore rispetto agli Usa: ciò è dovuto all'elevato consumo di curry della popolazione indiana.
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