Si apre uno scenario di nuove opportunità per il Lazio. Strategie, settori innovativi e mercati emergenti. Tutti fattori che contribuiranno al rilancio del tessuto imprenditoriale regionale, protagonista e traino nei piani di sviluppo del Centro e del Sud Italia. Sul nuovo numero di Dossier, diretto da Raffaele Costa e in edicola nei prossimi giorni con il Giornale, un'inchiesta sulle imprese i cui risultati hanno avuto l'impatto maggiormente significativo sullo stato di salute della regione. «Su Dossier parlano gli imprenditori che non perseguono unicamente un risultato economico, ma che operano sul territorio consci della valenza sociale delle loro aziende», spiega l'editrice Maria Elena Golfarelli. Un'analisi approfondita sui nuovi presupposti e sui tratti che caratterizzano una cultura d'impresa radicata e attenta alle evoluzioni imposte dalla globalizzazione. «Finalmente diamo voce ai veri protagonisti della ripresa - ribadisce la Golfarelli -. Saranno loro a indicare la strada da percorrere per riaffermare la competitività dell'Italia sui mercati».
In apertura, l'onorevole Renato Farina ritrae l'ultimo anno di Giorgio Napolitano, ormai divenuto il simbolo dell'unità nazionale. Ritratto che apre un dibattito sui temi cruciali per il futuro del Paese. A intervenire, oltre agli imprenditori, sono anche i volti delle istituzioni e delle associazioni di categoria. Tra le personalità di spicco, Emmanuele Francesco Maria Emanuele, presidente della Fondazione Roma. «L'attuale crisi non ha fatto altro che mettere in evidenza quello che ho sempre sostenuto, ossia che l'Europa unita è stata un'avventura tanto ambiziosa quanto male avviata, e che il nostro ingresso è stato negoziato solo sulla base del debito, senza considerare il grande patrimonio artistico, naturale e personale degli italiani - spiega Emanuele -. Il tempo ha palesato l'inesistenza, oltre che di un'unità politica, anche di una politica monetaria comunitaria, con il risultato di ridurre lo Sme a una semplice area di libero scambio. Si è partiti dalla moneta, convinti che l'unione politica sarebbe scaturita di conseguenza. Adesso si è capito che era necessaria un'unione prima politica e poi monetaria».
Ma a fare la differenza, secondo gli esperti interpellati su Dossier, ancora prima dell'Europa saranno le imprese. Per questo gli industriali regionali osservano con attenzione le linee guida tracciate dal presidente di Confindustria Lazio, Aurelio Regina, che proprio su Dossier è già intervenuto più volte per sottolineare l'impegno dell'associazione nel favorire la crescita del tessuto produttivo. Tra i comparti più importanti della regione, anche quello edile.
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