da Firenze
Lidea, in fondo, è tanto semplice quanto geniale: un velo daria per eliminare lattrito, secondo lo stesso principio dellhovercraft. In questo modo, un fiorentino ha brevettato un marchingegno in grado di far risparmiare il 30% di carburante alle imbarcazioni, diminuendo anche limpatto ambientale delle vernici per gli scafi. Nonostante lo spunto sia tutta farina del suo sacco, il «marchio di fabbrica» dellidea affonda le sue radici in un «made in Tuscany» dal sapore ben più antico: è studiando i disegni del suo conterraneo più celebre - quel Leonardo da Vinci il cui genio è ancora oggi sorprendentemente attuale - che Francesco Albanese, 47 anni, ha brevettato linnovativo sistema. Il pubblicitario fiorentino, appassionato di nautica, ha tratto dagli studi leonardiani sullidrodinamica lo spunto per realizzare il brevetto, basato sul noto meccanismo del cuscino daria. Un hovercraft sottomarino però, anziché in superficie.
«Lavanzamento delle navi di grossa stazza - sottolinea con soddisfazione Albanese - crea dei gorghi che rallentano landatura, così come lattrito dellacqua sulla carena. La mia invenzione, grazie a un doppio scafo, utilizza un velo daria che elimina lattrito: ho pensato a un sistema che pompa aria dentro una serie di microfori alimentati da compressori ad aria, a loro volta azionati dai motori della nave. In questo modo si crea un cuscino daria intorno alla carena delle navi, eliminando attrito e gorghi. Le imbarcazioni possono navigare più veloci, con un risparmio di carburante stimato in almeno il 30%».
E non è tutto, perché al risparmio di tempo e denaro si aggiunge una diminuzione dellinquinamento. «Diminuirebbero - continua Albanese - i costi di manutenzione delle carene, sulle quali attecchiscono organismi vegetali. Si eviterebbe infatti lutilizzo di vernici antivegetative, composte da sostanze inquinanti che, attraverso i pesci, finiscono sulle nostre tavole».
Unidea geniale, dunque, ispirata da uno che nel settore la sapeva piuttosto lunga. «Avendo frequentato lAccademia di belle arti di Firenze - conclude Albanese - mi sono lasciato sedurre dai disegni di Leonardo che studiavano i gorghi e le correnti. Durante il corso per la patente nautica, poi, ho notato alcune similitudini tra lo studio che Leonardo condusse con alcuni modelli nellArno e il moto in acqua delle moderne carene navali. Da quelle ho tratto ispirazione per la mia invenzione».
«Il progetto è stato presentato alla Camera di Commercio di Arezzo nel 2001 - spiega lavvocato Fabrizio De Sanctis, che ha seguito liter - e ora è arrivata la concessione del brevetto per lItalia. Adesso abbiamo quattro mesi per registrarlo per lestero».
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