Leonardo vuole sgambettare il Milan su Tevez

L’arrivo dell’Apache si complica, in Turati non c’è traccia del fax di risposta del City, Mansour bin Zayed al-Nahyan, proprietario del club inglese, ci sta marciando e adesso ha messo di mezzo i parenti. Non c’è mai da stare tranquilli quando la controparte sono sceicchi e iraniani, accoppiata esplosiva. Dunque in questo fumettone prenatalizio c’è una new entry, nientemeno che Tamim Al Thani, padrone del Paris Saint Germain, non uno qualunque che vende petrolio e compra calciatori, ma addirittura il cugino di Mansour Bin Zayed. I due si sarebbero incontrati casualmente e avrebbero progettato il colpo: Tevez a Parigi da Leonardo, l’allenatore più amato dai fan rossoneri. La notizia non ha certo messo di buon umore Adriano Galliani che si è detto tranquillo e fiducioso. Ma una telefonata all’amico Leonardo gli è scappata. Il brasiliano avrebbe confermato la trattativa, assicurando però di non avere alcun ruolo nella vicenda. Quindi l’ha avvalorata, aria di complotto. Ora, poiché Mansour, lo sceicco di Abu Dhabi, è uomo da mille miliardi di dollari e non è credibile se di tutta questa faccenda ne fa solo una bieca questione di denaro, ecco che salta fuori il cugino che si è infilato anche lui nel football e bisogna pur dargli una mano contro questi vecchi e scafati dirigenti europei abituati a governare il gioco più antico del mondo a loro piacimento. Ma l’offerta di Tamim Al Thani, padrone del PSG, è una polpetta avvelenata che si fiuta anche al di qua delle Alpi: il club francese è pronto a spendere 25-30 milioni di euro, il prezzo pagato dal City allo United per Tevez. In realtà questa fagiolata fra sceicchi altro non è che un messaggio a Galliani: Tevez non lo diamo in prestito ma lo vendiamo solo a titolo definitivo. Adriano Galliani, al momento del taglio della torta aveva invece ribadito le sue condizioni a Kiavash Kia Joorabchian, il procuratore iraniano di Carlitos, ovvero prestito gratuito con eventuale diritto di riscatto a giugno fissato a circa 20 milioni. Accordo economico raggiunto con l’argentino, decisi i termini del contratto, i bonus e la durata. Forte della volontà del giocatore, ufficialmente in Argentina per curarsi una fastidiosa forma di stress, che per bocca del suo procuratore ha confermato di volere solo e soltanto il Milan. L’altro sceicco non se lo aspettava proprio nessuno. Peraltro quel furbastro di Mansour ha ribadito che soprattutto Mancini sarebbe deciso di liberarsi definitivamente di Tevez, senza vivere nella preoccupazione di vederselo nuovamente sulla porta del centro di Carrington in piena estate. Vero anche questo, ma in realtà a Mancini interessa solo liberarsi dell’Apache che gli ha mancato di rispetto.

È un bel fumettone e se ne conosce già l’epilogo: Tevez via dal City subito per 4 milioni e 6 di ingaggio fino a giugno quando scatta il riscatto a 22 milioni e un triennale a 5,5 più bonus. Dove? Al Milan naturalmente.

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