Una miscela di freschezza, rinnovamento, dinamicità e tradizione amalgamata in un fumetto che sceglie le pagine de «il Giornale» per presentarsi. È la storia di Leone il chihuahua genovese, già testimonial della campagna pubblicitaria dell'omonimo negozio di moda di via Bocchella 9r ad Albaro (LeOne). Obiettivo: narrare storie divertenti sfiorando temi sociali, raccontando anche di moda, stilisti e modelle. Così dopo Charlie Brown, Linus, Mafalda e Dilbert protagonisti delle strisce di fumetti nati e diventati popolari sulla carta dei giornali di tutto il mondo, le pagine de «il Giornale» lanciano un'originale campagna pubblicitaria fatta di disegni, scenari e personaggi che accompagneranno il lettore ogni domenica. Tornano così le vignette a coprire l'arco di una singola scena o battuta pronta a offrire uno svago giornaliero secondo uno schema classico oramai in disuso.
«L'idea di una striscia sul Giornale nasce dall'immagine di Leone che ha un musetto e una fisicità che si presta molto al fumetto - spiegano i coniugi Gianmaria Guglielmino e Valentina Perotti proprietari del negozio LeOne e genitori adottivi del simpatico cagnolino -. Abbiamo pensato a una pagina di comic dove si raccontano storie nuove e diverse con un inizio e una fine; singole vignette, oppure più di una, insomma delle brevi sequenze di tavole che con sintesi di disegno e fumetti descrivono piccoli episodi e riflessioni». «La scelta del Giornale è stata naturale e consequenziale, visto che aveva già seguito la campagna pubblicitaria del negozio, rendendo famosa l'immagine del nostro chihuahua - aggiungono orgogliosi Gianmaria e Valentina -. In tanti riconoscono Leone ricollegandolo agli scatti apparsi proprio sulle pagine del quotidiano diretto da Massimiliano Lussana».
Un progetto quello di Leone che trae dunque ispirazione da una tradizione editoriale diffusa nella stampa internazionale e oramai quasi scomparsa. «Un tempo anche da noi veniva adottata, ricordo ancora i fumetti di quando ero bambino - continua Gianmaria -. C'erano Sansone, Linus e Mafalda adesso in disuso. Ecco noi, attraverso il Giornale vorremmo ricreare ogni domenica la magia di questi appuntamenti, attraverso delle strisce che parlano e raccontano del nostro Leone».
A ispirare la campagna, diretta dal fumettista Denis Elice è proprio il simpatico cagnolino dal pelo corto, che in rappresentanza della razza più antica e più piccola, intende trasformare la sua immagine fotografica da cane alla moda in un personaggio cordiale e amabile. Anche perché Leone, sembra proprio non rispondere al canone di animale fashion tutto fiocchettini e cappottini. «Tutt'altro - racconta Valentina -. Purtroppo non avrà vita lunga, è affetto da una grave malformazione al fegato, che però non gli impedisce di dare e ricevere amore. È grazie a lui che è nata la voglia di fare qualcosa di diverso rispetto ai canoni tradizionali attraverso un progetto dove si inserisce dinamismo e modernità». Partendo dal fumetto, i coniugi Guglielmino mirano infatti a un traguardo: aprire le porte della città a una nuova concezione di fare negozio. Meno staticità, più dinamismo, freschezza, rinnovamento e dove l'elemento «rivoluzione» è un'ulteriore chiave di lettura. «Sono nel mezzo di due fronti - racconta divertito Gianmaria -, da una parte c'è mio padre con il suo negozio David Scott di Albaro che risponde esattamente ai canoni tradizionali; dall'altra c'è mia moglie con LeOne Store, che punta a un'immagine più dinamica e sempre diversa. La garanzia della classicità e la ricerca di una modernità che varchi i confini cittadini: due mondi tanto distanti quanto però vicini».
Nato due anni fa, lo store femminile di Albaro, che porta appunto il nome del chihuahua mira a conquistare un adeguato spazio dove ricerca del nuovo e movimento siano in grado di sposarsi con una qualità che porti la firma del made-Italy. «Anche a prezzi abbordabili - continua Gianmaria -. Questo nuovo negozio, così come l'idea del fumetto che lo promuove, è frutto di una ricerca avanzata, che nasce anche dal nostro essere artisti. Entrambi abbiamo avuto modo di conoscere la follia, la bellezza e la fantasia dell'arte. La fortuna poi di lavorare come tecnico e direttore di scena con Nancy Brilli, Alessandro Gassman, Sergio Castellitto, Paolo Villaggio, Luca Barbareschi e Johnny Dorelli mi ha arricchito e ha ampliato le mie vedute nell'ambito della moda».
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