Dormivano su materassi buttati per terra, dentro casupole costruite alla belle meglio. Tra giacigli di fortuna, fornelletti per scaldarsi almeno un caffè e valigie mai disfatte: così li hanno trovati ieri mattina allalba quando sono andati a sgomberarli. Unoperazione fortemente voluta dal vice sindaco Riccardo De Corato, in unarea, via Pompeo Leoni, zona Ripamonti, che era diventata zona franca. Su quei 19mila metri quadrati che un tempo ospitavano un autoparco comunale avevano trovato rifugio immigrati in cerca di fortuna, molti senza documenti, ma anche intere famiglie con bambini che vivevano in condizioni disastrose di degrado e igiene. Erano le 7,30 ieri mattina quando sono arrivati 14 vigili urbani e 40 uomini tra polizia e carabinieri. Al momento dello sgombero cerano 34 stranieri sprovvisti di documenti. Si tratta per lo più di ucraini, iracheni, libanesi, marocchini e egiziani. Sono stati condotti tutti in commissariato per lidentificazione. Nella struttura cerano anche 60 rumeni (25 uomini, 22 donne, 13 bambini), in gran parte famiglie dunque, che hanno rifiutato lassistenza offerta dalla Caritas e da altre associazioni comunali. Si sono allontanati raccogliendo i propri effetti personali.
«In via Pompeo Leoni è stata ripristinata la legalità. Abbiamo messo fine a unaltra zona franca - ha dichiarato De Corato -. La situazione era diventata intollerabile. Da tempo i residenti della zona erano costretti a subire la presenza di circa duecento abusivi che vivevano di espedienti, con tutti i problemi connessi al degrado e alla sicurezza».
«In questo stabile di proprietà comunale - ha aggiunto il vice sindaco - le condizioni igienico sanitarie erano precarie. Era quindi urgente intervenire e ripristinare ordine pubblico e decoro, anche per evitare un progressivo aumento di abusivi nella struttura». Al termine dello sgombero sono stati chiusi gli accessi e tutta larea è stata recintata così da impedire nuove occupazioni. Tra breve partiranno le operazioni di ripulitura e bonifica. «Cè già un progetto di riqualificazione della struttura - ha spiegato De Corato -.
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