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L'Eta torna a colpire: per la prima volta ucciso un poliziotto francese

Il 52enne capopattuglia Nerin freddato durante un controllo a pochi km da Parigi. È il primo agente francese ucciso dai terroristi baschi. Il governo spagnolo: «Sono ormai disperati». Ma la cattura dei capi storici ha lasciato spazio a giovani separatisti, più violenti e senza scrupoli

LA PRIMA VOLTA. La vittima dell'Eta numero 858 si chiamava Jean-Serge Nérin, aveva 52 anni ed era padre di quattro figli. Ma oltre al dramma familiare, il poliziotto morto martedì sera a Sud-Est di Parigi passerà alla storia per essere il primo agente di polizia francese ucciso dai terroristi baschi. Già, perché dal 1973, anno in cui per la prima volta Eta ha colpito in territorio francese (tre ragazzi spagnoli scambiati per poliziotti e fatti sparire; i cadaveri non furono mai più trovati), mai i separatisti baschi avevano ucciso un poliziotto francese.
LA SPARATORIA. Lo scontro a fuoco si è svolto alle 19 nel paesino di Dammarie-les-Lys, nel dipartimento di Senna e Marna, nella Regione di Parigi. Due persone armate hanno minacciato i dipendenti di un concessionario di automobili, rubando una Bmw. La loro fuga è durata solo un km ed è stata interrotta da una pattuglia della polizia. Da una Citroen di altri presunti membri di Eta sono però partiti alcuni colpi di arma da fuoco che hanno ucciso il capopattuglia Nerin, a cui non è servito il giubbotto antiproiettile. Le forze dell'ordine hanno però risposto al fuoco e hanno catturato un membro del commando di 7-8 persone, il 35enne Joseba Fernandez Aspurz, detto El Guindi.
PRECEDENTI PER GUERRIGLIA. Il nome del navarrese Aspurz, però, non è nuovo per la Subdireciòn Antiterrorista. Era ricercato infatti per due episodi di kale borroka, la guerriglia urbana che spesso costituisce un'anticamera all'entrata nelle organizzazioni paramilitari separatiste per i giovani baschi. Aspurz era stato coinvolto in due lanci di molotov a Pamplona, caopoluogo della Navarra, sia nel 2008 sia nel 2009; in entrambi si è appurata la sua vicinanza all'organizzazione di giovani indipendentisti «Segi». I suoi precedenti - uniti al fatto che i poliziotti francesi hanno sentito i membri del commando parlare basco - fanno ipotizzare che i responsabili fossero legati a Eta.
«DISPERAZIONE» E PERICOLO. Unanime il cordoglio di tutte le istituzioni e associazioni che da decenni si devono scontrare con il terrorismo basco. Il premier spagnolo José Luis Zapatero ha ringraziato la Francia per «il prezzo pagato nello schierarsi al fianco della Spagna nella lotta al terrorismo», mentre il responsabile dell'Interno del governo regionale basco, Rodolfo Ares, ha visto nella reazione del commando un segno della «disperazione» di Eta in seguito ai pesanti arresti che ne hanno decapitato i vertici negli ultimi mesi. Con Aspurz, sono infatti 32 i presunti membri di Eta incarcerati dall'inizio dell'anno (20 in Spagna, 8 in Francia, 3 in Portogallo e uno in Gran Bretagna). I duri colpi inflitti all'organizzazione, però, sembrano aver lasciato spazio a nuove leve sempre più giovani e spregiudicate che non esitano a sparare. Per quanto riguarda l'attività degli etarras in Francia, quello di ieri è il quinto scontro a fuoco con i poliziotti di Parigi dal 1996, ma - come detto - è il primo a risultare mortale.

L'ultimo attentato mortale in Francia risale al 2007, quando il commando Vizkaya, guidato dall'allora capo militare di Eta, Mikel de Garikoitz Aspiazu detto Txeroki, freddò due agenti della Guardia Civil spagnola a Capbreton, poco a nord di Biarritz.

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