Nel 2006 era ancora ministro dell’Istruzione ma si presentava già come candidato sindaco del centrodestra, e ha ricevuto fischi e insulti. L’anno scorso è salita sul palco di piazza Duomo con la fascia tricolore e anche se è stata fischiata dall’inizio alla fine, ha concluso il suo intervento inneggiando alla Repubblica e alla Resistenza. Ma questa volta, Letizia Moratti non ci sarà. Il 25 aprile (e anche il primo maggio) sarà fuori città. Il sindaco ha anticipato che non parteciperà né alle celebrazioni per la Liberazione dell’Italia - il corteo da Porta Venezia al Duomo -, né a quello per la festa dei lavoratori. «Ma certamente - assicura - la giunta sarà rappresentata». E riferisce di averne già parlato all’Anpi che l’aveva invitata. «Ci ha detto che sarà all’estero - ammette il presidente regionale dell’Anpi Antonio Pizzinato -, ma il fatto che il sindaco della città Medaglia d’oro alla Resistenza non ci sia è per noi un momento di amarezza. Avremmo gradito che le massime autorità cittadine ci fossero». L’amarezza, incalza, «è doppia, perché ancora aspettiamo risposte sulla sede milanese di via Mascagni». L’Anpi è «sotto sfratto», si trova in uno degli stabili comunali che presto saranno messi in vendita. A fine marzo il sindaco ha incontrato il presidente cittadino Tino Casali assicurando che entro un mese avrebbero ricevuto delle proposte alternative.
«Ad oggi non sappiamo nulla e abbiamo scritto alla Moratti - riferisce Pizzinato -. Noi vorremmo restare lì, ma se dobbiamo lasciarla ci auguriamo che subito dopo il 25 aprile ci convochi per trovare soluzioni concrete».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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