Letizia rinuncia a D’Alessio troppe minacce su Facebook

MilanoUn palco vuoto. Grande assente, la star della serata musicale per la chiusura della campagna elettorale di Letizia Moratti, Gigi d’Alessio. Il motivo? La paura. Paura per quella pioggia di minacce e insulti piovuti sulla pagina Facebook della pop star alla notizia della sua esibizione sul palco di piazza Duomo a Milano. Il cantante all’ultimo non se la sarebbe sentita di salire sul palco e raggiungere Bryan Ferry, Alexandra Stan, Kid Creole and the Coconuts. «Sono stato invitato dal presidente Berlusconi a festeggiare questa giornata e ho aderito con piacere - ha raccontato il cantante in serata - Ma il clima di estrema tensione che si è venuto a creare, sia attraverso i giudizi di chi ha un pensiero politico diverso, che i commenti ricevuti da parte di alcuni esponenti della Lega Nord, in quanto napoletano, mi hanno indotto a recedere dall’invito e lasciare Milano»
Una giornata di defezioni subite quella di Letizia Moratti, conclusa con l’amaro in bocca e il dispiacere per una bella festa rovinata da un clima di odio in crescendo rossiniano di questi ultimi giorni. Se il buon giorno si vede dal mattino, la sedia vuota lasciata da Giuliano Pisapia, candidato sindaco del centrosinistra, alle 10 negli studi di Skytg24 era un nefasto segnale premonitore.
Provate a pensare alla kafkiana situazione di venire invitati a un faccia a faccia e di trovarvi davanti una sedia vuota. Passare dal dialogo al monologo avendo di fronte a sé un cartello con un nome, al posto di una persona. Forse avete capito come deve essersi sentita Letizia Moratti mentre discuteva del futuro di Milano con una sedia. Soprattutto se lì sopra avrebbe dovuto esserci la persona che solo due settimane fa la accusava di sfuggire al confronto. Dopo la bagarre televisiva di due settimane fa l’avvocato non ha più voluto confrontarsi con il sindaco, finché non avesse presentato le scuse. Non è bastata la stretta di mano di lunedì, la forma conta più della sostanza, ovvero il diritto degli elettori di conoscere i programmi. «Ci dispiace per la sedia vuota - ha detto il sindaco - io ero disponibile a chiedere scusa, lo avrei fatto stamattina». Per togliere qualsiasi alibi all’avvocato - mentre lei rispondeva alle domande del direttore Emilio Carelli, lui rispondeva ai lettori sulla tv del Corriere della Sera - la Moratti nel pomeriggio ha inviato un biglietto di scuse al suo avversario.
«Ora parliamo di programmi» incalza il sindaco, che durante i 26 minuti a disposizione si prende la briga di spiegare anche il programma dello sfidante, per garantire il diritto all’informazione degli elettori. Si parte da Ecopass che dal primo ottobre sarà gratis per i milanesi: «I risultati elettorali sono un punto importante per riflettere e per capire cosa modificare per dare ascolto agli elettori. Il provvedimento ha dato i suoi risultati, lo smog è diminuito, è cambiato il parco auto in circolazione, e c’è la crisi. Sul tema - attacca - Pisapia si contraddice perché prima conferma l’Ecopass allargato, poi dice che lo cancella, poi Stefano Boeri, capolista del Pd, ripete che la tassa di circolazione è contenuta nel programma». Credibilità e coerenza sono i punti deboli del centrosinistra: «Sono divisi su molte cose - spiega la Moratti - ad esempio sul Pgt: se dovessero vincere si perderebbero almeno tre anni con conseguenze rilevanti anche per i posti di lavoro».

La ricetta del buon amministratore? «Credibilità, una coalizione coesa, competenze e dimostrare di avere dei valori, che per noi sono la tutela della vita, l’accoglienza nella legalità, il futuro per i giovani basato sul lavoro più che sui centri sociali o la legalizzazione delle droghe».

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