Lettera aperta / Altolà dei costruttori alla sinistra: "Il Pgt non si tocca"

ASSIMPREDIL "Solo così Milano potrà essere una città moderna e aperta, proiettata verso il 2030". Convegno in via san Maurilio

Giù le mani dal Pgt chiedono i costrut­tori con una «Lettera aperta per Milano» inviata ai candidati sindaco. Il Piano di governo del territorio che Milano aspettava da anni e che l’amministrazione di Leti­zia Moratti è riuscita ad appro­vare, nonostante le barricate della sinistra, prima della fine del mandato. Fornendo alla cit­t­à uno strumento che ne gover­nerà lo sviluppo urbanistico per i prossimo vent’anni. E che una vittoria di Giuliano Pisapia metterebbe a forte rischio. «Mi­lano non può fermarsi », l’allar­me di Assimpredil, Aspesi Mila­no, Assoimmobiliare, Fimaa Milano, Anama e il Collegio ge­ometri Milano. «Il Pgt entri in vigore immediatamente e non subisca modificazioni che ne alterino i presupposti e gli obiettivi». Perché «Milano può e deve andare avanti: questo chiede la città, questo chiedo­no gli operatori economici. Questo dobbiamo fare, tutti in­sieme, affinché l’appuntamento del­l’Expo rappresenti una vera occasione di crescita per le imprese del nostro territo­rio e un’opportunità per progettare la no­stra città per il 2030». Tutti temi, si legge, da approfondire in un dibattito domani al­le 18 presso la sede di Assimpredil di via san Maurilio 21. A cui i costruttori hanno invitato anche i candidati sindaco Letizia Moratti e Giuliano Pisapia. «Vogliamo a Milano persone capaci di far rete, guardare lon­tano, superare regole desuete per crearne nuove condivise». Chiaro il riferimento alla nuova griglia costruita con il Pgt. Per­ché la città si deve «rigenerare “dal basso”, in modo sponta­neo e virtuoso ». Per questo «oc­corrono regole semplici, non fi­ni a se stesse, capaci di far scatu­ri­re tutte le potenzialità della cit­tà, così da consolidarla nel suo ruolo naturale e unico in Italia di vera Capitale di un’area va­sta ». Per questo, spiegano i co­struttori, «noi crediamo che il Pgt recentemente approvato sia uno strumento adatto per at­tuare una visione moderna, aperta e libera di Milano proiet­tata al 2030 ». Nel quadro di que­ste regole «gli imprenditori po­tranno essere messi tra loro in competizione, saranno misurati nella lo­ro capacità di raggiungere obiettivi e inte­ressi pubblici accanto a quelli privati.

Lo dovranno fare in assoluta trasparenza,gui­dati da un’amministrazione pubblica resa dal Pgt stesso ancor più forte nel governo del territorio e osservati da tutta la cittadi­nanza che avrà strumenti per monitorare le trasformazioni in essere». Poi un appel­lo. «Vengano reperite le risorse economi­che necessarie, anche private, per costrui­re le infrastrutture fisiche e immateriali che rappresentano il nodo fondamentale per la competitività di Milano».

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