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Book Lovers, la commedia romantica che gioca con gli stereotipi

Book Lovers è il nuovo romanzo di Emily Henry che sfrutta gli stereotipi della commedia romantica per raccontare una storia colma di ironia

Book Lovers, la commedia romantica che gioca con gli stereotipi

Arriva in libreria il 14 marzo con HarperCollins Book Lovers - Un amore tra i libri, il nuovo romanzo di Emily Henry che ha già spopolato sui social media, dove vengono creati contenuti che indubbiamente hanno riavvicinato molti giovani alla lettura. Dopo Beach Read, Emily Henry torna in libreria, confermando il suo status da regina della commedia romantica. Questa sua ultima "fatica" racconta la storia di Nora Stephens, un'agguerritissima agente letteraria di New York che ha la nomea di essere un vero e proprio squalo, capace di ottenere grande successo per gli autori che rappresenta. La sua nemesi è rappresentata da Charlie Lastra, editor molto in vista di New York, che ha una reputazione non molto dissimile da quella di Nora. Nonostante lavorino nello stesso ambito e siano di fatto colleghi, il primo incontro tra i due non procede sotto una buona stella. Al contrario, Charlie Lastra rifiuta un manoscritto di una delle autrici di Nora in malo modo. Due anni dopo quel manoscritto è diventato un best-seller e Nora viene convinta dall'amata sorella minore a fare un viaggio nel paesino del North Carolina che ha ispirato il romanzo in questione. L'ultima cosa che la donna si aspetta è di incontrare la sua nemesi in un paese tanto sperduto, ma forse le cose non sono davvero mai come uno si aspetta e anche Charlie potrebbe essere ben diverso dalla persona che Nora crede di aver inquadrato.

Sulla carta Book Lovers - Un amore tra i libri si presenta come una storia che gioca sull'archetipo dell'enemies to lovers, quello cioè incentrato su due personaggi che all'inizio si odiano e sono nemici mortali, salvo poi scoprire di avere molte cose in comune e lasciare dunque le porte aperte a un sentimento tutt'altro che intriso d'odio. In realtà, nel romanzo di Emily Henry, questo archetipo si presenta essenzialmente come una sorta di mcguffin hitchcockiano: è una scusa, un arteficio che l'autrice utilizza per iniziare la sua storia, per poi discostarsene sempre di più. Da questo punto di vista, uno dei punti forti di Book Lovers - Un amore tra i libri è che, pur con le necessarie sospensioni dell'incredulità che ogni libro richiede, costruisce un rapporto tra i personaggi alquanto verosimile, che non si poggia su facili esagerazioni. E anche l'odio tra i due protagonisti appare pian piano come una rivalità divertita e verosimile, che passa attraverso la voglia di dimostrare di essere il migliore nel proprio campo. Anche i due protagonisti stessi non scivolano in facili stereotipi: sono entrambi personaggi che non finiscono una falsa modestia e non sono maschere volte a romanticizzare il lavoro in ambito editoriale e/o artistico. Questo fa sì che seguire la loro evoluzione sia molto piacevole proprio perché è più facile provare empatia nei loro confronti.

Tuttavia il punto più forte di questa commedia romantica che tanto deve anche al film L'amore non va in vacanza, è la scelta di ricorrere al metalinguaggio. Nora è un'agente letteraria che si muove nel mondo delle commedie romantiche e si trova ad elencare tutti i cliché (o i trope, per usare un termine più adatto) che sono comuni al genere, quasi vantandosi di riuscire a vederli arrivare anche all'interno delle sue relazioni disastrose. Si crea così un gioco di specchi e mise en abyme che al cinema era già stato mostrato bene con una pellicola come Non è romantico, che giocava un po' sulla stessa struttura metalinguistica in cui la protagonista si trova a vivere situazioni simili a quelle di una commedia romantica senza però essere davvero trascinata dagli eventi, ma con un grado di consapevolezza che permette al libro di essere sia una parodia quanto una rappresentazione pedissequa del genere.

Questa struttura, inoltre, in un libro come Book Lovers - Un amore tra i libri funziona ancora meglio perché Emily Henry è davvero molto brava a usare un tono colmo di ironia, che passa attraverso la messinscena di dialoghi brillanti e a volte al vetriolo che portano il lettore a divorare il romanzo, catturato da un ritmo davvero piacevole e ben strutturato.

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