Per gentile concessione dell'editore Salani, pubblichiamo in anteprima un ampio brano dal nuovo romanzo di Robert Galbraith (pseudonimo di J.K. Rowling) dedicato alle indagini dell'investigatore privato Cormoran Strike: «L'uomo marchiato» (pagg. 1090, euro 26,90; in libreria da oggi). Si tratta dell'ottavo libro della saga «gialla» e qui anticipiamo il primo capitolo.
Spesso mi son lavato e vestito/ ma a che affannarsi tanto?/ Sto meglio a letto a riposare:/ infinite volte ho agito alquanto/ per dover da capo ricominciare.
A.E. Housman
XI, Last Poems
Da quando la Bmw era entrata nella contea del Kent, i tergicristalli andavano alla massima velocità. Mentre ascoltava il loro ritmico, soporifero cigolio e scrutava l'orizzonte tra gli scrosci di una pioggia che aveva trasformato la strada deserta in un nero nastro lucente, Cormoran Strike avvertiva sempre più forte la stanchezza.
Poco dopo essere salito, la sera prima, sul vagone letto che dalla Cornovaglia lo avrebbe riportato a Londra, aveva ricevuto una telefonata del detective che in cuor suo chiamava Ryan Stronzo Murphy, l'uomo della sua socia, da lei incaricato di dirgli che Robin aveva mal di gola e la febbre alta e non poteva quindi accompagnarlo, l'indomani, dal nuovo potenziale cliente.
Di quella telefonata lo aveva infastidito tutto e, sebbene si rendesse perfettamente conto di essere ingiusto, dato che era la prima volta in sei anni che Robin si prendeva un giorno di malattia e dato che, avendo la febbre a quaranta e la gola in fiamme, era naturale che avesse chiesto a Ryan di avvertirlo, Strike era più irritato che mai. Oltretutto, contava sul fatto che Robin lo avrebbe accompagnato nel Kent con la sua vecchia Land Rover, e la prospettiva di passare parecchie ore in sua compagnia era l'unico motivo per cui aveva preso quell'appuntamento. Non lo aveva annullato solo per un misto di professionalità e masochismo e, dopo avere fatto in fretta una doccia ed essersi cambiato d'abito nella mansarda di Denmark Street, si era diretto nel villaggio di Temple Ewell, nel Kent.
Guidare era un'attività che, oltre a deprimerlo, gli costava dolore fisico. Il tendine del ginocchio su cui era stata innestata la protesi della gamba mancante era contratto e gli pulsava, perché nel periodo trascorso in Cornovaglia gli era toccato sollevare molti pesi.
Dieci giorni prima si era precipitato a Truro perché l'anziano zio Ted aveva avuto un secondo ictus. Lucy, la sorella di Strike, aveva aiutato lo zio a fare le valigie in vista dell'imminente trasferimento in una casa di riposo di Londra, ma a un certo punto, come aveva raccontato lei stessa al fratello, Ted «aveva assunto un'espressione strana e non era riuscito a rispondere a una domanda». Dodici ore dopo che Strike era arrivato in ospedale, lo zio era morto con i nipoti accanto che gli tenevano la mano.
Così Strike e Lucy erano dovuti andare nella casa di St Mawes, che era stata lasciata in eredità a loro, per organizzare il funerale, parteciparvi e prendere le decisioni necessarie riguardo a mobili e suppellettili. Com'era prevedibile, Lucy era inorridita quando suo fratello le aveva proposto di affidare a una ditta specializzata il compito di vuotare l'abitazione appena loro avessero portato via gli oggetti che avevano un valore affettivo. Non sopportava l'idea che degli estranei toccassero cose di famiglia come i vecchi contenitori di plastica usati un tempo per i picnic in spiaggia, i lisi pantaloni da giardinaggio o il barattolo in cui zia Joan conservava con cura i bottoni avanzati, alcuni dei quali appartenevano a vestiti donati da tempo alle associazioni di beneficenza. Strike, sentendosi in colpa per il fatto che Lucy avesse dovuto affrontare da sola l'ictus fatale dello zio, l'aveva assecondata, trattenendosi a St Mawes per trasportare scatoloni quasi tutti etichettati Lucy su un furgone a noleggio e buttare la spazzatura in una discarica, anche quella a pagamento. Nelle varie pause tra un facchinaggio e l'altro, aveva servito tè con pasticcini a sua sorella, che dal momento della morte dello zio aveva sempre avuto gli occhi rossi per la polvere e il pianto.
Lucy era convinta che a causare l'ictus fatale fosse stata l'angoscia provata dallo zio al pensiero di essere trasferito in una casa di riposo, e Strike aveva dovuto esercitare un notevole autocontrollo per non reagire con irritazione e rabbia ai continui rimproveri e accuse che Lucy rivolgeva a se stessa, per non risponderle male e non assumere un tono seccato quando era costretto a spiegarle che, se non prendeva un gran numero di oggetti legati al periodo più sereno della sua infanzia, non era perché soffrisse meno di lei per la perdita dell'uomo che era stato la sua unica vera figura paterna. Le sole cose di Ted che Strike aveva voluto erano il berretto rosso della Royal Military Police, il vecchio cappello da pescatore e il suo vetusto prete (il randello di legno con cui si dava la mazzata finale al pesce boccheggiante) e una manciata di foto ingiallite. In quel momento quelle tre o quattro cose erano chiuse dentro una scatola da scarpe all'interno del borsone da viaggio che Strike non aveva ancora avuto il tempo di vuotare.
Un chilometro dopo l'altro, senz'altra compagnia che il dolore al tendine del ginocchio e il mal di testa di origine nervosa causato da dieci giorni di stress, Strike sentì aumentare sempre più l'antipatia che già nutriva per la potenziale cliente con cui doveva incontrarsi in giornata. Decima Mullins aveva la pronuncia blesa che lui associava alle tante mogli ricche e cornute che si erano presentate alla sua agenzia per dimostrare l'infedeltà o la delinquenza del marito e così assicurarsi, nella causa di divorzio, un assegno di mantenimento più elevato. Basandosi sull'unica conversazione telefonica avuta con lei, riteneva fosse una donna che faceva di ogni cosa un melodramma ed era convinta che tutto le fosse dovuto. Aveva affermato di non potersi assolutamente presentare all'agenzia investigativa di Denmark Street per motivi che gli avrebbe espresso appena si fossero visti di persona, e gli aveva spiegato che avrebbe esposto il problema a tu per tu, nella sua casa del Kent. L'unico elemento che si era degnata di rivelargli, nella telefonata, era che voleva incaricare l'agenzia di dimostrare una certa cosa, e poiché non si poteva immaginare alcuno scenario investigativo che non comportasse la dimostrazione di qualcosa, Strike non trovava particolarmente illuminante una simile dichiarazione.
In quello stato d'animo in cui convergevano irritazione e frustrazione, procedette per Canterbury Road in mezzo ad alberi spogli e campi allagati.
Finalmente, sempre accompagnato dal cigolio sordo e metallico dei tergicristallo, seguendo il cartello che indicava Delamore Lodge imboccò, a sinistra, un viottolo pieno di pozzanghere.Copyright @ 2025 Adriano Salani Editore s.u.r.l.