Kamel Daoud non verrà alla Milanesiana: teme l’arresto

Data la possibile estradizione nel suo Paese d'origine, dove sarebbe imprigionato, ha, comprensibilmente, deciso di non venire in Italia

Lo scrittore algerino Kamel Daoud
Lo scrittore algerino Kamel Daoud
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Kamel Daoud, giornalista e scrittore algerino vincitore dell'ultimo Premio Goncourt con il romanzo Urì - che sarà pubblicato in Italia dal 17 giugno da La nave di Teseo - era atteso alla Milanesiana per il 16 giugno, proprio in coincidenza con l'uscita del libro. Ma data la possibile estradizione nel suo Paese d'origine, dove sarebbe imprigionato, ha, comprensibilmente, deciso di non venire in Italia. Lo rende noto l'organizzazione del festival, Elisabetta Sgarbi. Il motivo per cui Daoud (nella foto) potrebbe essere incarcerato è proprio Urì, testo che mette al centro i sopravvissuti della terribile guerra civile algerina (1992-2022). La protagonista è Alba una ragazza di Orano. È proprietaria di un salone di bellezza, si veste con jeans e abiti non tradizionali, fuma in pubblico e osa, persino, mostrare dei tatuaggi. È libera, indipendente e moderna che si sente sempre più a disagio nella svolta reazionaria e tradizionalista dell'Algeria. Ma Alba è, anche, una sopravvissuta, sfuggita miracolosamente al massacro della sua famiglia quando aveva solo cinque anni, durante la guerra civile... Abbastanza perché il romanzo sia stato messo al bando in Algeria e verso Daoud sia¨ stato spiccato un mandato di cattura internazionale emesso dall'Interpol su richiesta di un tribunale algerino.

Daoud - ha reso noto Elisabetta Sgarbi - mi ha comunicato che non verrà da noi per parlare del suo romanzo... Romanzo per il quale, sbarcando in Italia, rischierebbe di essere arrestato e mandato in Algeria. Mi ha detto che sarà in collegamento, perché la parola può ciò che al corpo è impedito, a volte. La ritengo comunque una sconfitta. Ma non vorrei che la questione diventasse occasione di uno scontro politico tra Governo e opposizione. Bisognerebbe che si creasse un'opinione comune e trasversale per la difesa dei principi fondamentali».

Sul tema era già intervenuto nei giorni scorsi anche Innocenzo Cipolletta presidente dell'Aie. «Kamel Daoud è accusato dalle autorità algerine di crimini d'opinione non dissimili da quelli che hanno portato all'incarcerazione di Boualem Sansal, di cui continuiamo a chiedere la liberazione».

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