Lettere abbandonate, il postino non bussa nemmeno una volta

Si diffonde in città il «fenomeno» della corrispondenza mai recapitata

Lettere abbandonate, il postino  non bussa nemmeno una volta

Centinaia di lettere e plichi abbandonati dai postini della zona di Montesignano, ma anche in altre parti della città: il fatto (che, se verificato in questi termini, avrebbe rilevanza penale, punibile anche con la reclusione, con le Poste parte lesa) è stato segnalato da un lettore. E non si tratterebbe di un fatto isolato: negli ultimi tempi questi episodi sono aumentati in via Terpi, Mogadiscio e le decine di vie adiacenti, secondo il racconto di Luigi, 73 anni, pensionato, che si è improvvisato detective. Da tempo - secondo il suo racconto - aveva notato che sulle cassette della posta e sempre in maggiore numero, c’erano buste, lettere e plichi vari intestati a persone che abitavano in edifici diversi. Il pensionato-segugio iniziò a insospettirsi quando un giorno trovò una busta, una di quelle con la finestrella trasparente e che in bella vista mostrava un assegno. «Per fortuna - racconta Luigi - conoscevo chi abitava a quell'indirizzo e gli ho consegnato la busta direttamente a casa sua. Conteneva un rimborso Enel di 35 euro». A quel ritrovamento ne seguirono altri ma la goccia che fece traboccare il vaso arrivò 2 mesi più tardi. Sulle cassette della posta, Luigi trovò abbandonata a se stessa una busta azzurra che proveniva dall'Ospedale San Martino con sopra scritto «contenete referti». Questa volta non conosceva il destinatario e un'altra scritta rossa, eloquente e inquietante avvisava: «Documento importante». Il fatto lo innervosì parecchio, e, pensando che qualcuno potesse essere in ansia, in attesa di una importante notizia (che altrimenti non sarebbe mai arrivata) decise di consegnarla personalmente ai guardiani della portineria dell'ospedale. Da quel giorno, fedele al programma, si mise a raccogliere tutta la corrispondenza abbandonata, prima quella nel suo palazzo e poi, coinvolgendo un amico ottantenne, anche quella di altri. Al termine dell'«operazione» i dati raccolti dai due parlavano da soli: avvisi di raccomandate, lettere private, buste commerciali, lettere dell'agenzia delle Entrate, fatture commerciali, lettere della banca e Inail. Immediata una richiesta di chiarimenti agli uffici operativi di via Spalato dove, fra l’altro, è stata consegnata la posta abbandonata. Il responsabile «capo porta lettere», dopo aver consultato la direttrice, ha promesso approfondimenti. È stato contattato allora il responsabile dell'ufficio comunicazioni delle Poste Italiane che ha preso atto del problema e che si è preso carico di «seguire personalmente la vicenda» assicurando particolare attenzione.


La posta abbandonata pare sia diventato un diffuso malcostume: in Val Bisagno, ad esempio, dove, in qualsiasi portone della delegazione, si può constatare direttamente la quantità di buste abbandonate impropriamente sulle cassette. Si tratta di documenti che potrebbero essere di vitale importanza e destinati a non arrivare mai al vero destinatario, ovvero arrivare a lui, ma a distanza di mesi e, a volte, con gravi conseguenze.

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