Cultura e Spettacoli

Lettere dall'esilio (editoriale): Curzio Malaparte è tornato

Mentre i diritti sullo scrittore passano da Mondadori ("rea" di averlo dimenticato) ad Adelphi, che ne rilancia l'opera, gli eredi vendono a Dell'Utri l'archivio privato. Intanto esce un'antologia «pratese» e Milan Kundera gli dedica un saggio...

Malaparte è tornato (anche se forse non se ne era mai andato del tutto...). Poche settimane fa l'avvocato fiorentino Niccolò Rositani - la cui nonna materna Edda Suckert era la sorella di Malaparte, pseudonimo di Kurt Erick Suckert - legale rappresentante della comunione eredi dello scrittore, aveva annunciato di aver ceduto ad Adelphi i diritti sull'intera opera del «maledettissimo» toscano perché Mondadori - che li detenuti fino a oggi - non ha mai spinto davvero «la più bella penna del fascismo» (come lo definì Piero Gobetti): «Finora avevamo la sensazione che Malaparte non fosse pienamente riconosciuto - ha detto l'erede dello scrittore - molti suoi libri erano in catalogo, ma sporadicamente in libreria. Mentre il nostro principale intento è sempre stato diffonderne l'opera e la conoscenza». E infatti già dal prossimo 15 aprile Adelphi inizierà con «Kaputt» la pubblicazione dell'opera di Curzio Malaparte (1898-1957). Per ora sono previsti cinque titoli (il secondo sarà «La pelle», poi due saggi politici su Lenin oltre a un breve pamphlet "sportivo"). E mentre Milan Kundera dedica un ritratto a Malaparte nel suo nuovo saggio «Un incontro», in uscita sempre a metà aprile da Adelphi, la figura dello scrittore-giornalista-dandy-soldato e viaggiatore è al centro anche di due altri "piccoli" eventi culturali: l'uscita dell'antologia «Scrittori pratesi del Novecento. Da Malaparte a Veronesi» curata da Francesco Gurrieri ed Ernestina Pellegrini appena uscita per le Edizioni Polistama, e la vendita dell'intero archivio contenente carte, lettere, libri e manoscritti appartenuti a Malaparte alla Biblioteca di via Senato di Milano, presieduta dal senatore Marcello Dell'Utri, noto e appassionato bibliofilo. L'avvocato Niccolò Rositani ha ceduto per 700.000 euro il patrimonio di documenti appartenuti all'avo e finora conservati nella villa fiorentina dei Rositani ad Arcetri.
Già da tempo era venuta meno la possibilità che l'archivio potesse essere acquistato dal Comune di Prato o comunque da altre istituzioni della città natale di Malaparte, dove Kurt Suckert è sepolto. Tra l'altro, qualche mese fa era sfumato all'ultimo momento l'accordo tra l'avvocato Rositani e un imprenditore pratese, rimasto anonimo, forse a causa dell'entità della cifra richiesta.
La Biblioteca di via Senato a Milano è un'istituzione culturale attiva dal 1997 che si è affermata nel panorama culturale del capoluogo lombardo con i suoi fondi librari e soprattutto con incontri ed esposizioni. Nella nuova sede lombarda i documenti di Malaparte potranno finalmente essere ordinati e resi facilmente accessibili al pubblico dei ricercatori e degli studiosi.

Lo stesso Ministro Sandro Bondi, proprio in occasione dell'inaugurazione due giorni fa della Mostra internazionale del Libro antico organizzata da Dell'Utri al palazzo della Permanente a Milano, ha salutato con favore l'acquisizione dell'archivio Malaparte: «La Biblioteca di via Senato a Milano, presieduta dal Senatore Dell'Utri - ha detto Bondi - contribuisce così alla custodia e promozione dell'opera di un grande protagonista della letteratura del Novecento italiano».

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