
L’avevamo lasciato lì, a bordo campo, con la faccina contratta e un pensiero alla Balotelli: “Why always me?”. Robe che solo il calcio può raccontare, una sfortuna continua per uno che di professione ha sempre fatto il suo, ovvero il bomber. Harry Kane, insomma, il più grande perdente di successo: dal 2014 ad oggi non ha mai segnato meno di 28 gol in un campionato, solo che prima giocava nel Tottenham, riuscendo nell’impresa di arrivare anche a una finale di Champions League, naturalmente persa col Liverpool. Mai una Premier League, mai una FA Cup o una coppa di Lega, neppure un Mondiale (in Russia è stato pure lì capocannoniere, in Qatar l’Inghilterra è uscita ai quarti anche per un suo rigore sbagliato, lui che non li sbaglia mai) o un Europeo (due finali perse, una ce la ricordiamo). Insomma: niente di niente, probabilmente anche giocando a dadi sarebbe uscito uno zero.
Poi, appunto, l’anno scorso il trasferimento al Bayern di Monaco, reduce da undici campionati e 26 trofei complessivi in 11 anni. Praticamente, e finalmente, un gol a porta vuota. E invece no: niente Bundesliga, niente coppe, la fama di portasfiga che s’ingrossa, anche se lui non molla e ne fa altri 36 totali anche quest’anno. Dicono: arriverà prima o poi il suo momento…
Eccolo, sabato appunto: si gioca a Lipsia, e il destino vuole che Kane non sia in campo, squalificato per somma di ammonizioni, per la prima volta in carriera, non gli era mai successa neppure questa. Il Bayern va pure sotto di due gol, ma poi ribalta tutto a cinque minuti dalla fine: Kane, in tribuna, abbraccia tutti, poi scende a bordo campo, sorride, è il 94’, manca solo il fischio finale. Solo che, chissà come, un pallone finisce in area bavarese, uno del Lipsia passa di lì e la butta dentro, è 3-3, l’aritmetica rimette il Meisterschale a un punto: perché sempre a lui? “È un po’ la storia della mia vita…”.
Qualcuno del Bayer Leverkusen, dei rivali per il titolo, deve aver visto in Tv quella faccia.
Così ieri il match col Friburgo è finito solo 2-2, dando al Bayern ciò che il Lipsia e la nuvoletta di Fantozzi avevano tolto. Kane a quel punto era già in birreria, ed è esploso via social: “Avrei voluto farlo in campo, ma non vi preoccupate: festeggerò come non mai”. Così per una volta, alla fine, non ha bevuto per dimenticare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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