Il lettore chiede, il ministro risponde. E il Giornale fa da tramite, assolvendo compiutamente alla funzione «mediatica», nel suo significato etimologico più autentico. Le cose stanno proprio così, non è la prima volta che accade e, auspichiamo, non sarà neanche lultima, vista la vocazione di queste pagine ad ospitare, oltreché interpretare, la voce del popolo dei moderati e del caporedattore che si riconoscono nella libera espressione delle idee, nella partecipazione attiva alla «cosa pubblica» e nel contributo di suggerimenti costruttivi. Il più recente episodio riguarda la proposta avanzata da Giacomo Pronzalino, savonese di Carcare, particolarmente attento alle problematiche produttive e occupazionali della Val Bormida. Ebbene, il lettore ha chiesto, con una lettera pubblicata alcune settimane fa, lopportunità di creare una zona franca, quindi esente da oneri, per i nuovi insediamenti aziendali nel comprensorio.
Sollecita la replica del ministro Claudio Scajola, titolare del dicastero dello Sviluppo economico, ma anche particolarmente attento alle esigenze di ripresa ed espansione delleconomia ligure. «Gentile Amico - esordisce Scajola nella risposta scritta (e autografata) a Pronzalino - la Sua lettera apparsa sul Giornale mi dà modo di ribadire limpegno del Governo per affrontare le conseguenze della crisi anche nei territori a maggiore industrializzazione del Nord». In questo spirito, aggiunge il ministro, «le strutture tecniche del dicastero vaglieranno la Sua utile proposta di defiscalizzazione triennale per le nuove imprese della Val Bormida con meno di 100 addetti, che però - avverte sempre Scajola - potrebbe trovare qualche ostacolo in sede comunitaria». In ogni caso, pur considerando che la stessa Val Bormida è oggetto da anni di una specifica iniziativa del ministero scaturita dallesigenza di porre rimedio alla crisi della Ferrania, si può pensare di realizzare anche «lauspicata iniziativa della Zona Franca Urbana», cui dare da parte delle strutture ministeriali competenti un tempestivo riscontro. «Condivido pienamente, pertanto - conclude lonorevole Scajola - lesigenza di rispondere alle diverse sfide poste dalla crisi produttiva e dal disagio socio-occupazionale nelle città e nei territori italiani attraverso soluzioni innovative.
Il lettore scrive, il ministro Scajola risponde
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