Ha patteggiato due anni e tre mesi di reclusione, con una multa di 2mila euro, Alessandro Forlenza, ex amministratore di fatto di Martinina srl, società che gestiva il Cpr di via Corelli finita al centro dell'inchiesta per frode in pubbliche forniture e turbativa d'asta coordinata dai pm Paolo Storari e Giovanna Cavalleri. La Gdf aveva documentato le condizioni "disumane" e "infernali" in cui erano trattenuti i migranti.
Il patteggiamento è stato ratificato dal giudice della Decima penale, Franco Cantù Rajnoldi, così come quello di Martinina a una sanzione di 30mila euro più un'interdittiva dall'esercizio d'impresa di un anno e otto mesi. La società e l'imputato sono difesi dagli avvocati Antonio Ingroia ed Eolo Alessandro Magni. Il 13 dicembre 2023 i pm avevano ottenuto il sequestro del ramo d'azienda di Martinina che gestiva il Cpr (sulla base di un bando della Prefettura), finito in amministrazione giudiziaria e poi affidato ad una nuova società. Nel procedimento sono parti civili il ministero dell'Interno, quattro migranti e alcune associazioni, tra cui Naga e BeFree, Asgi (Associazione studi giuridici sull'immigrazione) e Arci. Tra i legali di parte civile, gli avvocati Eugenio Losco, Maria Pia Cecere, Carla Quinto, Enrico Belloli e Francesco Romeo. La madre di Forlenza, Consiglia Caruso, che risultava amministratrice di Martinina, è invece a processo con udienza a marzo.
Così l'avvocato Losco: "È la prima condanna per la gestione del centro di via Corelli. Ed è la conferma di come la detenzione amministrativa sia priva di ogni forma di controllo da parte delle autorità statali. Le cose accadute nel centro erano di una gravità assoluta".