Cronaca locale

Lezionario ambrosiano,

«Cari amici» così il Papa si è rivolto al cardinal Tettamanzi e al gruppo di fedeli che lo ha accompagnato a Roma ieri mattina. Un «incipit» fraterno che ha scaldato i cuori e bendisposto l’uditorio. Tanto per smentire quelle voci che marcavano la distanza fra Roma e Milano. «Non era un saluto formale, si sentiva l’affetto. Il Santo Padre riceve numerosi gruppi, il mercoledì e la domenica, ma soltanto a noi di Milano ha riservato questo “cari amici”» ha riferito un testimone.
E così è iniziata la cerimonia di consegna del Lezionario ambrosiano, il nuovo rito liturgico che modifica le letture della messa. Al termine dell’udienza generale del mercoledì, in piazza San Pietro, Benedetto XVI ha ringraziato il porporato milanese: «Cari amici, siete venuti a Roma per consegnarmi i primi due esemplari del nuovo Lezionario Ambrosiano, è questo un modo concreto per esprimere i profondi vincoli di comunione che legano la vostra arcidiocesi al successore di Pietro. Vi ringrazio per questo gesto così carico di significato ecclesiale - ha aggiunto - e vi esorto ad accogliere il nuovo Lezionario come un grande dono per l’intera comunità ambrosiana. Sia per voi strumento prezioso per un rinnovato impegno missionario nell’annunciare il Vangelo in ogni ambito della società».
Dopo queste parole il Papa si è intrattenuto ancora con il cardinale a sfogliare il Lezionario. «È stato molto contento - ha rivelato l’arcivescovo - e gli ho detto che in realtà gli offrivo un dono che lui ha già offerto a noi, visto che è stato proprio lui ad appoggiare questa iniziativa durante la visita “ad limina” (dal latino: sulla porta) dei vescovi lombardi». Ossia durante l’incontro di due anni fa durante il quale fu proprio Benedetto XVI a chiedere al cardinale di completare la riforma del rito ambrosiano così come stabilito dal Concilio Vaticano II. Nel pomeriggio di ieri l’arcivescovo di Milano ha presieduto una Messa solenne nella basilica romana di San Paolo fuori le Mura in occasione dell’anno Paolino: «Abbiamo posto nelle mani del Papa il libro del Lezionario ma in realtà è nelle mani del Papa che l’abbiamo ricevuto: è sempre la Chiesa a custodire e a offrire al mondo la Parola di Dio».


La prima messa secondo il nuovo Lezionario sarà sabato, per spiegare la novità Tettamanzi ha inviato una lettera di presentazione ai fedeli diffusa in 500mila copie in tutte le parrocchie.

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