Con Modern times, quarantaquattresimo album della sua carriera, Bob Dylan celebra sessantacinque anni di vita, e quarantacinque di attività discografica. Robert Allen Zimmermann - questo il vero nome - nacque infatti a Duluth, nel Minnesota, il 24 maggio del 41, da un venditore delettrodomestici dorigine tedesca e di stirpe ebraica. Trasferitosi a New York e assunto, in omaggio al poeta Dylan Thomas, lo pseudonimo che lha reso famoso, lartista realizzò nel 1961 il suo album desordio: sintitolava Bob Dylan e aveva per unici inediti Song for Woody, dedicata a Woody Guthrie, e Talking New York. Il resto era costituito da brani, debitamente riadattati, della tradizione popolare americana.
A questultima, del resto, Dylan ha reso spesso omaggio: qui si richiama, in Rollin and tumblin e in Workingmans blues n. 2, a due classici rispettivamente del blues e del country, riscritti, specie il secondo, nel suo stile immaginifico, che gli è valso una candidatura al Nobel, lauree honoris causa e il plauso di scrittori come Allen Ginsberg, Sam Shepard e altri.
Senso della memoria e disincantata percezione della contemporaneità sono del resto tra i connotati salienti della poetica dylaniana, grazie a capolavori come The freewhelin B.D., The times they are a-changin, Highway 61 revisited, Blonde on blonde, Infidels, Blood on the tracks e tanti altri. Modern times è in tal senso coerente con i due album che lhanno degnamente preceduto, Time out of mind, del settembre 97, e Love and theft, del settembre 2001.
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