La lezione della Lega attiva sul territorio

Caro Massimiliano, se nella finanza esiste un particolare settore che prende il nome dal modo di reagire delle persone di fronte ai fatti aventi rilevanza economica e che si chiama comportamentale, in politica, allo stesso modo, esiste la politica comportamentale che trova nel risultato finale delle elezioni la sua realizzazione completa. Per questa corrente finanziaria e politica i numeri si interpretano e solo in parte si leggono. Bene il risultato elettorale delle elezioni regionali 2010 per la Liguria nel Comune di Genova (653 sezioni) rappresenta un caso concreto che può mettere d’accordo tutti. Ricordiamo questi numeri.
Amministrative 2007 Forza Italia 22,61 – Alleanza Nazionale 6,24% (l’Ulivo prese il 34,60%) – Lista Biasotti 7,25 – Lega Nord (attenzione a questo dato) 3,62% – Udc (era con noi) 3,16.
Oggi Elezioni Regionali per la Liguria 2010: Il popolo della Libertà 21,51% (il partito democratico nonostante l’effetto Vincenzi oggi strappa un 31,73%) - Lega Nord 8,52% e l’Udc a 3,28% e si è presentato questa volta con Burlando. Oggi a Genova città, fra il Partito democratico e il Popolo della libertà, c’è un distacco di 10,22 punti percentuali. Nel 2007 Forza Italia ed Alleanza nazionale insieme valevano il 28,85%... Quindi nel 2007 il distacco è stato di 5,75%.
In soldoni, a Genova abbiamo raddoppiato il risultato negativo. La Lista del presidente ha influito negativamente? Non saprei dire, sta di fatto che la Lista Biasotti era presente anche nel 2007 e si era battuta più che bene (chi scrive ne faceva parte). Personalmente mi sembra un argomento un po’ debole. Altri dicevano che l’Udc non avrebbe fatto la differenza. Bene l’Udc ha tenuto in città tanto da passare dal 3,16 al 3,28 e quindi da confermarsi ago della bilancia (in parte).
Infine, poche ma sentite considerazioni sulla relazione fra la Lega Nord e la «politica comportamentale». Due dati, la Lega in città è passata dal 3,62% al 8,52% grazie appunto al comportamento dal partito tenuto sia sul nazionale, ma in particolare anche in ambito locale.
Il dato comportamentale trova pieno riscontro nel dato numerico finale tanto da più che raddoppiare il consenso. Al riguardo sorge spontanea la domanda: sono tutti elettori rubati alla sinistra? Qualcuno può darsi, ma siamo seri, la stragrande maggioranza della crescita del 4,9% sono stati presi al nostro Pdl.
Cosa vuol dire questo? Che la gente non è fessa, sa distinguere chi lavora sul campo, chi batte il territorio e che si candida come portatore di principi e valori di una società. Emerge, appunto, l’elemento comportamentale di un partito.
Non è mio compito e non è la sede per dire se sono giusti o sbagliati alcuni punti del programma della Lega. Dico solo che ha dei punti. E noi? Fino ad oggi il nostro partito si muove quasi esclusivamente su temi nazionali. Con tutto il rispetto per Silvio Berlusconi credo che gli interessi ed i valori umani e civili di un territorio siano sullo stesso livello di alcune battaglie nazionali.

Con questo non bisogna rincorrere la Lega, ma combattere per i nostri valori e per i temi a noi cari! I nostri principi cristiani di vita e comunione fra le persone saranno degni di fare dei banchetti, o no? O me lo devono dire da Roma cosa merita di essere difeso e cosa invece non lo merita? Il popolo della libertà per la storia e per la ricchezza delle persone che lo compongono se vuole potrebbe fare una battaglia locale (città, paesi, quartieri...) al giorno.
Cari amici, nella vita ci vuole orgoglio e una spina dorsale forte che a volte sappia andare anche contro corrente.

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