A lezione di sano cattivismo dal «maestro» Montesano

Dopo il successo della scorsa stagione, Enrico Montesano da stasera torna in scena (al Brancaccio) con una versione aggiornata del suo inviperito Scorretto e non conforme... è permesso? dura invettiva contro l’ipocrisia dilagante dei nostri tempi, che rischia di ingabbiare la società nel «politicamente corretto» inviso dal Montesano fustigatore di costumi. Scritto dall’attore romano con Enrico Vaime e la collaborazione di Adriano Vianello, Scorretto e non conforme è un’operazione di sano cattivismo. Una lezione di rabbia che consente all’attore sulla scena, ma anche al pubblico seduto in platea, di togliersi qualche fastidioso sassolino dalla scarpa. La caduta del governo Prodi, le nuove geometrie politiche del Parlamento, l’emergenza rifiuti nel Napoletano e via elencando, tra un disastro ecologico e nuovi scandali. Il canovaccio dello spettacolo si sviluppa sul filo dell’ironia feroce, attraverso citazioni colte da Leopardi e Catone. Montesano promette di dare il «peggio di sé» cercando, laddove possibile, di scuotere le coscienze dal torpore. Non solo con le invettive o le monellerie verbali, però.

Questo Incontro non conforme per un pubblico politicamente scorretto (sottotitolo dello show che replica fino al 9 marzo) è addolcito dall’accompagnamento del quintetto jazz di Giancarlo Colangelo e le coreografie di Manolo Casalino. In scena con Montesano quattro attori e quattro ballerine. Confermato il piatto forte dello show: il finale a sorpresa tra le opzioni cattivissimo, cattivello e biecamente ottimista.

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