Li mangiano ancora

Succede che gli storici sappiano di Storia ma non del presente, qualche volta. Marcello Flores, già autore di «Tutta la violenza di un secolo» per Feltrinelli, ieri l’ha messa così: «Non c’è nessun episodio della storia recente in cui si sia manifestata una volontà di cannibalismo». E perdonate l’insistenza, ma sono alcune agenzie delle Nazioni Unite ad aver confermato che in Corea del Nord ultimamente si sono perpetuati cannibalismi e assassini a scopo alimentare.
Il Fondo coreano di assistenza ha descritto mercati in cui la carne umana era stesa su stuoie di paglia: la carestia, le inondazioni e la disperazione possono questo e altro. Ne ha parlato Mark Nicol su News Telegraph e con lui altri giornalisti che hanno raccolto testimonianze circa bambini venduti per fame. Si è letto di corpi trafugati la notte successiva alla sepoltura, mentre un genitore ha sostenuto che la sua famiglia è sparita per rispuntare sul bancone di un mercato. «Quando uno è molto affamato», ha raccontato un’altra testimone al Washington Post, «può diventare pazzo. Una donna della mia città ha ucciso il suo figlio di sette mesi e lo ha mangiato assieme ad un'altra donna».

Badateci: i cannibalismi della Russia di Lenin e della Cina di Mao sono ben documentati, epperò oggi qualcuno seguita a dissimularli. Tra una cinquantina d’anni forse si parlerà di quanto avviene in Corea del Nord. Oggi.

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