Israele sta per svelare pubblicamente l’esistenza di un nuovo, formidabile strumento per sorvegliare le mosse dei suoi nemici, un colossale velivolo senza pilota. Di questo aereo robotica, il cui nome potrebbe essere Shoval II, oppure Eitan o Machatz II si parla ormai da qualche anno. E infatti almeno un prototipo è già stato realizzato e viene provato in volo nella massima segretezza. Segretezza compromessa da quattro fotogrammi diffusi inopinatamente. Ministero e ditta costruttrice continuano a opporre un fermo “no comment”, ma ormai il velo di segretezza, che doveva cadere nel corso di una cerimonia prevista il prossimo luglio, è strappato.
Il velivolo è davvero enorme, con un’ala di almeno 25 metri, come quella di un B737 passeggeri, un’altezza di quasi tre metri, un peso di almeno quattro tonnellate. Spinto da un motore turboelica da 1.200 cavalli può trasportare una enorme quantità di strumenti di osservazione ed è molto più flessibile rispetto a un satellite spia. La sua capacità di carico è tale che si pensa possa essere armato con speciali missili aria-aria antimissile, da lanciare contro missili balistici nemici quando questi sono ancora nella fase iniziale della traiettoria.
In pratica lo Shoval si piazzerebbe a distanza di sicurezza dai siti di lancio dei missili, dove potrebbe rimanere anche per diversi giorni di fila, per intervenire al momento giusto. È anche possibile una variante da attacco, dotata di missili aria-superficie: ciò ne consentirebbe l’uso anche per gli omicidi mirati nei Territori e altrove.
Gli ingegneri israeliani stanno lavorando pure a una versione aviocisterna di questo mezzo robotico, che in futuro rifornirà altri aerei robot, ma che accompagnerà anche formazioni di aerei da combattimento pilotati impegnate in missioni a lungo raggio. Un Uav (unmanned air vehicle/ aereo senza pilota) aviocisterna sarebbe più piccolo e meno visibile rispetto alla sua controparte pilotata.
Il nuovo Shoval II andrà ad affiancarsi a un suo fratello minore, Shoval I, che è entrato ufficialmente in servizio solo da pochi mesi, ma che aveva già debuttato, in forma prototipica, la scorsa estate contro gli hezbollah nei cieli del Libano. Il velivolo è realizzato con un investimento di 50 milioni di dollari, ha un’apertura alare di 16,6 metri, pesa 1,2 tonnellate e può restare continuativamente in cielo per quasi due giorni, 40 ore, orbitando a quote fino a 9.000 metri, praticamente invisibile e con motore silenziato per non rivelare in alcun modo la sua presenza.
Ufficialmente è un velivolo disarmato, ma
in realtà può essere equipaggiato con quattro missili Spike ER modificati, che consentono di attaccare bersagli mimetizzati a una distanza di 8-10 chilometri. Ma il nuovo Shoval II promette di poter fare di più e meglio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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