Altri tre razzi sono piovuti ieri dal Libano sul territorio israeliano, riaccendendo i timori per un possibile allargamento del conflitto in corso nella Striscia di Gaza. I katiuscia, sparati dalla regione libanese di confine, hanno dato un brusco risveglio ieri mattina agli abitanti dellestremo nord della Galilea, ma sono esplosi in aree aperte, senza provocare danni né vittime.
La reazione militare di Israele si è limitata ad alcuni colpi di artiglieria in direzione dellarea dalla quale sono partiti i razzi mentre lesercito di Beirut, secondo la radio pubblica israeliana, si è affrettato a far pervenire allo Stato ebraico assicurazioni che lincidente - il secondo in una decina di giorni - non si ripeterà. Nessuna delle organizzazioni armate presenti in Libano ha rivendicato la responsabilità dellaggressione. La reazione dei comandi delle forze armate libanesi è senza precedenti. Non si è infatti limitata a una denuncia critica dellaccaduto, ma si è estesa alla promessa di agire per impedire azioni che possano mettere a rischio lapplicazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza dellOnu, che nel 2006 ha messo fine dopo 34 giorni alla sanguinosa guerra tra i miliziani del movimento sciita Hezbollah e Israele.
«Il comando dellesercito sottolinea che non consentirà ad alcuno di mettere a rischio la sicurezza e la stabilità (del Libano) e di usare il Sud come rampa di lancio per inviare assurdi messaggi che sono utili solo al nemico israeliano», ha affermato lesercito in un comunicato.
Un linguaggio duro, che sembra mostrare la frustrazione dei militari dopo il ritrovamento, alcuni giorni dopo un altro lancio di razzi, di 34 katiuscia in un nascondiglio nei pressi della linea di demarcazione con Israele e, ancora ieri, di altri tre razzi pronti al lancio.
Dopo i lanci da Israele sono giunte numerose telefonate ad abitanti del Sud del Libano in cui li si ammoniva a non cooperare con i palestinesi.
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