«Genova cristiana, mai musulmana». È bastato questa dicitura per far oscurare un gruppo di Facebook sul quale alcuni simpatizzanti della Lega Nord genovese si incontravano per condividere le campagne del partito sul territorio. «Era un modo per mettere al corrente i nostri simpatizzanti di quelle che erano le attività della Lega in consiglio comunale pubblicando interrogazioni, mozioni ed interpellanze del nostro Alessio Piana -racconta il responsabile del gruppo oscurato, Davide Rossi- e soprattutto aggiornarli sulla questione moschea che è il tema che sta più a cuore ai genovesi in questo periodo. Ma le nostre discussioni, probabilmente, non piacciono a qualcuno che ci ha segnalato ai responsabili del sito».
E qui nasce il problema perché Facebook, cresciuto a dismisura negli ultimi mesi in Italia, non ha una sede, non ha responsabili in carne ed ossa e funziona con un sistema automatico che, in base a delle segnalazioni di «censura» che chiunque può fare senza dare un perché, fa scattare la censura. Nel caso del profilo di Davide Rossi e del gruppo «Genova cristiana, mai musulmana», è scattato loscuramento. Nessuna possibilità di continuare il dibattito sulla rete e nessuna possibilità che il collegamento venga ripristinato.
Adesso il caso di Davide Rossi approderà in Parlamento dove un deputato leghista, Matteo Salvini, ha recentemente subito lo stesso trattamento per il proprio profilo.
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