Via libera al decreto anti scalate Più fondi per cultura e sicurezza

RomaVia libera del Consiglio dei ministri al decreto «anti scalate», disegnato da Giulio Tremonti per rispondere alle mire francesi su Parmalat, e alla moratoria di un anno sul nucleare. Il referendum sul nucleare si terrà comunque il 12 e 13 giugno insieme con le altre consultazioni abrogative (acqua e servizi pubblici locali, e legittimo impedimento). Con un po’ di fatica, aumentando di un paio di centesimi la tassa sui carburanti e rinunciando al rincaro dei biglietti del cinema, il governo reintegra anche il fondo unico per lo spettacolo che torna così a 428 milioni di euro. Reintegrato anche il fondo per la sicurezza con 115 milioni aggiuntivi per i prossimi tre anni che, dice il ministro della Difesa Ignazio La Russa, potranno aumentare se si ridurrà l’impegno economico per le missioni all’estero. Potranno essere utilizzati i fondi europei Fas per coprire i deficit sanitari in Campania, lazio e Abruzzo. Infine, prorogato a fine anno il divieto di incroci proprietari tra tv e quotidiani.

DECRETO PARMALAT
S’è definito decreto «anti scalata», ma nei fatti è più o meno un «decreto Parmalat» quello presentato dal ministro dell’Economia e approvato ieri dal governo. L’obiettivo finale è quello di tutelare i settori industriali strategici, ma per il momento il testo concede il rinvio alla fine di giugno delle assemblee societarie. In sostanza, l’assemblea Parmalat prevista per il 14 aprile potrà slittare sino al 30 giugno; nel frattempo potrà scendere in campo un «cavaliere bianco» italiano per far fronte alla scalata dei francesi di Lactalis e Société Générale, la banca transalpina che ha infatti acquisito in swap da Lactalis il 5,081% del capitale dell’azienda di Collecchio. Il ministro dello Sviluppo Paolo Romani ha detto che in questi giorni ci sono stati incontri «per stimolare una cordata con protagonisti della finanza italiana». È un po’ come avvenne per Alitalia. Nelle more del passaggio parlamentare del decreto, l’Italia discuterà con l’Unione europea (che per il momento non commenta) i termini delle nuove norme, compresi eventuali emendamenti che potrebbero essere presentati dal governo in accordo con Bruxelles. La Commissione «starà attenta a vigilare che siano rispettate le norme del mercato interno europeo».

MORATORIA NUCLEARE
Le onde del terremoto giapponese sono giunte sino a palazzo Chigi. Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato la moratoria di 12 mesi, più altri 24 mesi per definire il nuovo piano programmatico. Insomma, nessun cantiere per tre anni. Paolo Romani, in un successivo question time alla Camera, ha aggiunto che il governo bloccherà il nucleare se gli stress test condotti in Europa non forniranno garanzie di sicurezza. «Ci muoviamo in sintonia con l’Ue», ha spiegato Romani. Angela Merkel ha detto ieri che «prima si esce dal nucleare e meglio sarà».



FONDO SPETTACOLO
Saranno gli automobilisti, e non più gli spettatori nei cinema, a finanziare il ripristino del Fondo unico per lo spettacolo. L’accisa sul carburante aumenterà di 1-2 centesimi al litro, anche per finanziare il tax credit rendendolo stabile e permanente. Il fondo ritorna così a 428 milioni di euro.

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