da Milano
LAutorità per le Comunicazioni ha approvato il Piano nazionale di assegnazione delle frequenze per la tv digitale, un atto atteso da anni. Allo stesso tempo però, lAutorità ha varato un atto di indirizzo in cui vengono precisati meglio alcuni aspetti della trasformazione della tv da analogica a digitale. Viene previsto un catasto delle frequenze, e si ipotizza la possibilità che le tv digitali nazionali siano più delle 12 previste dalla legge Gasparri. Questo potrebbe avvenire tramite una redistribuzione delle frequenze in eccesso che deriveranno dalla trasformazione da analogico a digitale del sistema e da un miglior utilizzo dello spettro. Per quanto riguarda la cessione del 40% della capacità trasmissiva a terzi da parte dei gruppi che hanno più di una emittente nazionale (Rai, Mediaset e La7), questa dovrà avvenire in base ad un preciso «orientamento al costo» dei prezzi di cessione praticati. Per ora lAutorità non ha regolamentato la diffusione del Dvb-h, la tv digitale mobile, così come non è prevista una regolamentazione limitativa per la programmazione pay sui canali digitali.
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