Si potrà evitare la carrellata di insegne fuori dai portoni, come le «room» di New York o gli «hostal» a Madrid. I milanesi dal prossimo anno potranno trasformarsi in «affittacamere» ma i turisti potranno approfittarne solo due volte all’anno (anche se in famiglie diverse) e per non più di tre settimane consecutive. Soprattutto, solo nei periodi stabiliti dal Comune. Il primo test dovrebbe scattare durante la settimana della moda a gennaio 2012, ma è facile immaginare che universitari, famiglie, pensionati, parrocchie milanesi potranno arrotondare mettendo a disposizione la stanza in più nelle settimane del Mobile o in occasione della Bit, quando la città si affolla e trovare una camera libera in hotel e a prezzi contenuti diventa un’impresa. Il sindaco ha firmato ieri un protocollo d’intesa con il ministro Michela Vittoria Brambilla. Da Milano partirà il test pilota per offrire un turismo «familiare e low cost» quando c’è bisogno di aumentare l’offerta di posti letto in città. Un progetto «complementare e assolutamente non in competizione con il sistema alberghiero» ha tenuto subito a precisare Letizia Moratti. Prevenendo la protesta della categoria. Sarà un’offerta limitata nel tempo e a fissare i periodi da bollino rosso per il turismo in città sarà una commissione comunale. A mettere a disposizione stanze secondo il sindaco «potrebbero essere anche parrocchie e centri culturali, specie tenendo conto che il prossimo anno Milano ospiterà la Giornata mondiale delle famiglie, con la presenza del Papa». Per far incontrare domanda e offerta e regolare il sistema, dopo la firma del patto Palazzo Marino inizierà a lavorare tecnicamente alla costruzione di un portale internet. Le famiglie interessate dovranno registrare (gratis) l’identità del proprietario dell’appartamento, quella degli ospiti, la dichiarazione di ospitalità temporanea e la durata, il prezzo pattuito. «Il costo sarà trasparente - sottolinea il sindaco - ovviamente non potremo fissare dei tetti perché le case possono trovarsi in centro o periferia, ed essere in condizioni molto diverse». Attraverso il portale i turisti potranno acquistare anche i biglietti per concerti, mostre, eventi. Il turismo familiare low cost «avrà ricadute economiche ma anche umane positive sia per chi ospita sia per i visitatori».
Per il turismo d’affari e congressuale Milano è già al primo posto in Europa, al terzo per quello culturale dopo Parigi e Roma. E l’anno scorso i visitatori stranieri sono aumentati del 10%. «La città è già oggi, hinterland compreso, una capitale turistica da 11,5 milioni di presenze l’anno - fa presente la Brambilla - e lo diventerà ancora di più sul fronte culturale: finanzierò con 7,3 milioni progetti di eccellenza per la Regione circa 3,4 di questi andranno alla città dell’Expo, per valorizzare i percorsi di Leonardo e i Navigli».
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