da Roma
La gara tra Ds e Margherita per aggiudicarsi lOscar come miglior «liberalizzatore» dellUnione rischia di appesantire il clima nel Consiglio dei ministri in programma oggi. Allordine del giorno figurano, infatti, provvedimenti sulle liberalizzazioni ma sul tavolo, almeno per ora, appare certo solo lesame del decreto Bersani-bis.
Rutelli allattacco. La cosa ha indispettito non poco i Dl e, soprattutto, il vicepremier Francesco Rutelli che si è visto ancora una volta scavalcato dal ministro dello Sviluppo economico. Il manifesto presentato dal leader della Margherita nello scorso novembre rischiava di restare ancora una volta lettera morta. Nella bozza del nuovo decreto Bersani non ha trovato spazio, nemmeno parzialmente, la riforma dei servizi pubblici locali del ddl Lanzillotta. Il progetto di riforma delle Authority messo a punto dal sottosegretario Enrico Letta è rimasto fino allultimo in forse (anche per la contrarietà dei ministri Di Pietro e Bianchi). Il malcontento di Rutelli si è propagato ai suoi fedelissimi e, soprattutto, ai Ds. Il preconsiglio di ieri non è stato sufficiente, ha fatto sapere Palazzo Chigi, a definire la lista della «seconda ondata» di liberalizzazioni e Bersani è stato nuovamente convocato dal premier in serata. Nel corso della notte e per tutta la mattinata di oggi sono in programma una serie di riunioni tecniche nelle quali la Margherita dovrebbe riuscire a far passare la sua linea. O si riuscirà a far passare il ddl di Letta o si inseriranno alcuni provvedimenti sui servizi pubblici locali sponsorizzati da Lanzillotta. Anche per questo motivo Rutelli ieri ha proclamato: «Presenteremo altre forti, convincenti innovazioni che piaceranno ai cittadini e saranno utili a rafforzare leconomia». Ambienti Dl si dicono «ottimisti» e «se saremo delusi ripartiremo nuovamente con convinzione». Ma è chiaro che un altro stop peserebbe sugli equilibri.
Bersani-bis. «Non ce labbiamo con nessuna categoria, ma daremo opportunità», ha detto ieri Bersani sperando di evitare altre manifestazioni di protesta. Ma stando alla bozza del decreto le difficoltà non mancheranno anche se alcuni provvedimenti sono di sicuro impatto. Come labolizione della commissione di massimo scoperto (la percentuale da versare alla propria banca quando si supera il tetto del fido accordato, ndr) e delle altre remunerazioni collegate alla concessione di una somma indipendentemente dallutilizzo o dalla durata del prelievo. Allo stesso modo, sarà possibile limmediata cancellazione di unipoteca presentando alla conservatoria la quietanza di estinzione del mutuo. Deffetto anche lulteriore liberalizzazione in tema di Rc auto con il divieto di esclusiva in tutti i rami danni e lobbligo di non assegnare classi di merito più sfavorevoli quando si cambia compagnia. I provvedimenti più pubblicizzati, però, riguardano la soppressione dei costi di ricarica per i cellulari, la liberalizzazione della vendita dei giornali e dei carburanti (provvedimento che le Coop attendevano da tempo). E nel decreto, come atteso, ha trovato spazio anche il progetto di legge del «volenteroso» Daniele Capezzone per lapertura di unazienda in un sol giorno mediante una «comunicazione unica» al registro delle imprese. Sarà inoltre più semplice realizzare e ristrutturare impianti produttivi. E poi anche facilitazioni per le aperture di negozi di parrucchiere ed estetista, autoscuole ed eliminazione di alcuni registri come quelli degli agenti immobiliari. Certo nelle pieghe qualche smagliatura si trova come lequiparazione dei dipendenti Aci a pubblici impiegati o come lapertura dellattività di guida turistica ai giovani laureati in Storia dellarte e archeologia.
Authority. Il ddl messo a punto da Enrico Letta istituisce una nuova Autorità che vigilerà sul sistema dei trasporti (dotazione iniziale 200 unità di personale) occupandosi di concessioni e tariffe.
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