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Liberalizzazioni, Napolitano firma il decreto E ora Monti accelera sulla riforma del lavoro

Il Prof a Bruxelles per elencare le misure già messe in cantiere dal governo e illustrare le riforme strutturali per la crescita. Al centro della concertazione con le parti sociali ci sarà la riforma del mercato del lavoro: "Insisteremo su questo tema". Napolitano firma il decreto sulle liberalizzazioni. Venerdì dovrebbe chiudersi l'iter del milleproroghe. Scontro sull’innalzamento dei contributi previdenziali per gli autonomi. La Fornero: "Non eliminiamo la cassa integrazione"

Liberalizzazioni, Napolitano firma il decreto E ora Monti accelera sulla riforma del lavoro

"I temi sui quali il governo insisterà sono quelli comunicati dal ministro del Lavoro e quelli noti alla stampa". Il presidente del Consiglio Mario Monti non fa alcun passo indietro e non si piega ai diktat dei sindacati che premono perché il mercato del lavoro non venga riformato. Al termine dell'Ecofin, il Professore non vuole fare previsioni: ieri ha lasciato la riunione e con il ministro del Welfare Elsa Fornero non ha ancora parlato, ma la riforma resta tra le priorità (forse, la priorità) del governo. "Speriamo di poter procedere in modo abbastanza spedito - spiega - pur nel rispetto delle esigenze di contrattazione, sul mercato del lavoro".

"Sul rigore accompagnato da crescita e occupazione in Italia stiamo facendo la nostra parte", spiega il presidente del Consiglio durante la conferenza stampa a Bruxelles sottolineando di aver illustrato ai colleghi dell'Eurozona "le misure sul consolidamento di bilancio, ma anche quello su concorrenza e infrastrutture". Dopo aver ribadito che la crescita e l'occupazione devono diventare "sempre più un tema al centro del dibattito europeo", Monti è cosciente del fatto che "le riforme che stiamo facendo chiedono un contributo importante da parte dei settori interessati, ma in questo momento tutti gli italiani stanno facendo degli sforzi". "Se ci mettiamo tutti insieme a farli - avverte il premier - i sacrifici saranno minori e più equamente distribuiti e i risultati maggiori e più veloci".

Il governo tecnico va verso la fiducia per il Milleproroghe che venerdì prossimo dovrebbe chiudere il suo iter. Resta il braccio di ferro tra il ministero del Welfare Elsa Forneero e il Tesoro sull’innalzamento dei contributi previdenziali per gli autonomi che oggi avrebbe dovuto essere esaminato dalla Camera, ma che è tornato in commissione su richiesta del Pdl. In nottata proseguiranno le trattative per trovare una misura alternativa, auspicata dalla stessa Fornero affinché venga incassato lo stesso gettito. "L’aumento dei contributi per gli autonomi - spiegano - serve a coprire una modifica della riforma delle pensioni che riguarda i lavoratori precoci, che hanno iniziato a lavorare a meno di 20 anni, e gli 'esodati', quanti cioè hanno lasciato l’azienda dopo un accordo pensando di andare in pensione entro pochi mesi, ma ora non hanno né lavoro né pensione".

Per entrambe le categorie varranno le vecchie regole, ha deciso il Milleproroghe dopo il passaggio nelle commissioni Bilancio e Affari costituzionali.

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