Milano - È terminato poco dopo le 19, dopo più di tre ore, l’incontro nella sede della Lega in via Bellerio, tra Umberto Bossi e i vertici del Carroccio. Nessun incontro tra Bossi e Berlusconi. Durante la riunione si è discusso della mozione presentata dalla Lega e dell’incontro di domani mattina a Roma a cui parteciperanno i capigruppo di maggioranza e forse anche il ministro dell’Interno Roberto Maroni e il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli. A quanto si apprende, durante la riunione c’è stato un colloquio telefonico fra Bossi e Maroni. Al vertice di via Bellerio hanno partecipato i due capigruppo della Lega alla Camera e al Senato Marco Reguzzoni e Federico Bricolo, la vicepresidente del Senato Rosi Mauro, il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota, il segretario nazionale lombardo Giancarlo Giorgetti, il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli.
Il Cav e la mozione "Trovo che la mozione della Lega possa essere condivisa. Non credo che ci saranno difficoltà per il governo" ha detto il presidente del Consiglio arrivando a palazzo di giustizia e commentando la posizione della Lega sulla vicenda dell’intervento in Libia. "Non è mai stata in dubbio, non è mai stata in dubbio". Così il presidente del consiglio risponde alle domande dei giornalisti che gli chiedono un giudizio se la maggioranza è a rischio. "Mai stata in dubbio" risponde Berlusconi.
Bossi e l'atteggiamento dell'alleato "Berlusconi non è scemo, non vota per far cadere il governo". Ha replicato così il leader della Lega ai militanti del Lega Point di Gallarate, dove il Senatùr si è recato nel pomeriggio per un incontro non programmato, prima del suo arrivo in via Bellerio dove è in corso un vertice. Bossi, che ha incontrato il candidato sindaco leghista Giovanna Bianchi Clerici, che a Gallarate corre contro il Pdl, ha scherzato con i sostenitori quando ha visto manifesti del candidato avversario, Massimo Bossi. "Questi hanno fatto apposta a candidare uno con il mio nome" avrebbe detto il leader della Lega.
Le responsabilità del governo Smentendo alcune ricostruzioni giornalistiche su presunti contatti con esponenti di partito, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricordato che "resta esclusiva responsabilità del governo e del parlamento la decisione circa gli sviluppi dell’adesione già data dall’Italia agli indirizzi formulati e alle misure autorizzate da quella risoluzione". "In questi giorni sono stati attribuiti al presidente della Repubblica in modo del tutto arbitrario interventi relativi alle mozioni sulla Libia di cui è prevista la discussione alla Camera". E' stata, infatti, pubblicata la notizia di una telefonata intercorsa in proposito tra il capo dello Stato e il leader Pd, Pier Luigi Bersani.
"Facendo riferimento alla telefonata che non c’è stata, il vice direttore del Fatto Quotidiano - prosegue la nota - ha imbastito una polemica dai toni provocatori nei confronti del capo dello Stato al di là delle posizioni da lui assunte nelle sedi appropriate".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.