Tripoli - Mentre continuano gli scontri a Sirte e Bani Walid, primo stop politico per i ribelli. È stato infatti rinviato "a tempo indeterminato" l’annuncio della formazione del nuovo governo, come ha detto Mahmud Jibril, numero due del Consiglio nazionale transitorio. Il rinvio, ha aggiunto, è dovuto alla "necessità di ultimare le consultazioni2, arenatesi qualche ora prima della scadenza fissata in precedenza per oggi.
I combattenti del Cnt inoltre sono convinti che uno dei figli di Muammar Gheddafi, Mutassim, si nasconda a Sirte, città natale del padre dove ancora resistono i lealisti. In alcune conversazioni radio intercettate dai rivoluzionari, un tenente pro-Gheddafi ha dichiarato: "Capo, capo, la proteggeremo, come ci ha ordinato suo padre". Mutassim, quartogenito di Gheddafi, medico e militare di carriera di 36 anni, ha guidato il Consiglio di sicurezza nazionale. La sua sorte, come quella degli altri figli del rais, è oggetto di diverse voci: tre si sarebbero rifugiati in Algeria o Niger, altri due sarebbero morti.
I ribelli hanno intanto respinto a Bani Walid un duro attacco dei lealisti e si sono riaperti la strada verso la vallata di Wadi Zeitoun. Hanno trovato una strenua resistenza delle linee nemiche e hanno spiegato di aver combattuto senza coordinamento dei propri comandanti, dopo che le forze fedeli al regime hanno bombardato le loro linee all'ingresso settentrionale della città.
All'orizzonte si sono alzate colonne di fumo e gli uomini di ritorno da una zona vicina alla vallata hanno detto che sono stati attaccati da razzi e colpi di mortaio, cui hanno risposto con missili antiaereo e altre armi. Le forze aeree della Nato hanno volato sulla zona, ma secondo quanto riferito dai ribelli non hanno attaccato.