Cultura e Spettacoli

In libreria il ricettario sentimentale di Raffaella Curiel

«Lo stile in cucina» della stilista milanese racconta i piatti e i personaggi di una saga familiare che ha la moda al centro e vede nell'arte culinaria un modo per dimostrare amore alle persone vicine

Che sorpresa: alla Lella non riescono bene solo i famosi abiti «curiellini», ma anche gli gnocchi «maledetti» imparati dalla mamma!
Fa un po' fatica chi è abituato a conoscere la famosa stilista sulle passerelle internazionali immaginarla ai fornelli. Eppure, la Curiel ha deciso di mostrare in pubblico anche questo suo volto nascosto.
Lo fa con un libro che si chiama «Lo stile in cucina», pubblicato proprio per le Feste da Codice Atlantico. Un libro curioso, che rivela quanto moda e gastronomia hano in comune.
«Le ricette di Lella Curiel e altre storie», recita il sottotitolo e tutto è condito da espressivi disegni dell'autrice e foto tratte dell'abum di famiglia.
La cosa sorprendente è che Raffaella riesce a raccontare con questo originale ricettario la sua vita, la sua famiglia, la sua carriera, il suo carattere.
Perchè ogni piatto è legato ad un ricordo, di una persona o di una circostanza. E tutti insieme ricostruiscono, come in un puzzle, questa figura di sarta raffinata ed esuberante, intellettuale ed estrosa con l'ago come col cucchiaio.
Sono certi gesti, legati all'arte culinaria, che rivelano come in uno sprazzo il temperamento di Lella.
Quello, ad esempio, di inviare a Donna Franca Ciampi, per ringraziare di un invito al Quirinale, un grande barattolo infiocchettato di ragù secondo la ricetta di Nonna Lucia.
La disinvoltura con cui trattare personaggi di ogni livello la Curiel l'ha imparata da mamma Gigliola, sarta famosa e raffinata pure lei, che d'abitudine riuniva attorno alla sua tavola vip come Isaac Stern o Arthur Rubistein, Benedetti Michelangeli e Paulette Goddard, Silvana Pampanini ed Eugenio Montale, Angelo Moratti e Angelo Rizzoli.
Così, può ricordare i pomodori ripieni offerti a Bettino Craxi e famiglia nella sua casa di Capiago; gli spaghetti col tonno imparati da mamma Gigliola quando era ospite a Riverdale, negli Usa, di Arturo Toscanini; i «fascioli» toscani sempre offerti ad Indro Montanelli; le patate alla menta scoperte a casa di Giovanna e Paolo Portoghesi; la «cassoeula» insegnata da zio Cesare Merzagora; la torta al formaggio di Maria Angiolillo, a base di Reblochon o Camembert.
Ci sono ricette per sempre legate ai protagonisti della vita di Lella, ai momenti più importanti.
Il famoso minestrone di casa Curiel, ad esempio, fu offerto al suo grande amore, quell'affascinante Guatiero Castellini che divenne suo marito, al primo invito a cena.
Per suo figlio Getano, il Gae, e per gli «amici della trippa» Lella sa sempre che cosa cucinare e ai discepoli raccomanda: «Deve risultare spessa e "gnacca gnacca"».
Gigliola, la Gil, chiamata come la nonna e stilista anche lei, ha un piatto preferito: la Terrina di ricotta con pomodorini.
Anche il genero Mix ha le sue ricette, dalla zuppa di cipolla alla pepapa di cozze.
Le nipotine vanno matte per le polpette, ma soprattutto quando erano piccole bisognava somministrare a volte anche la «pasta per bambini inappetenti», carica di rosso d'uovo, formaggino e burro.
«Per me- scrive la Lella nella prefazione- cucinare è sempre stato un gran divertimento, un modo di amare coloro che mi sono intorno, di inventare nuovi sapori, di legare persone e ricordi a ricette e incontri conviviali».
Così, la stilista tanto amata nei salotti milanesi, la triestina che è riuscita a conquistare Roma e il mondo con la sua alta moda sempre ricercata e misurata, apre la porta della sua cucina e del suo cuore ai lettori. Rivela il doppio segreto della femminilità.

Offre questo ricettario sentimentale a chi vuol capire che in sartoria, come ai fornelli, è tutta una questione di stile.

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