Si chiama Free press edito da Dalai il libro di Simone Scelsa e Massimo Sideri sulla possibile elezione di un presidente degli Stati Uniti d'Europa.
Max Calvo e Ricardo Guerrero sono due grandi amici ma anche giornalisti. Il primo lavora per un importante quotidiano milanese, "il Dossier", nella vita ce l'ha fatta ma disprezza il sistema di cui fa parte e non ha più il coraggio di credere nella stampa. Il secondo invece non è mai entrato nel grande giro: lavora sottopagato a Barcellona per la free press europea "Live!" e non ha smesso di inseguire con passione lo scoop del secolo. Calvo gli vuole bene ma Guerrero è solo. Nessuno crede nel suo lavoro fino a quando non viene ucciso in circostanze misteriose la stessa notte in cui l'editore di "Live!" Hernst si candida da outsider nelle prime elezioni della storia per la presidenza degli Stati Uniti d'Europa. Pochi istanti e la vita routinaria di Max viene spazzata via. Scoppia un terremoto politico in cui i media tradizionali si alleano contro la stampa gratuita e il pericoloso populismo di Hernst in una rielaborazione moderna di Quarto potere. In una sciarada apparentemente indecifrabile di omicidi, intercettazioni, spie e lobby finanziarie il reporter è costretto a rimettersi in gioco: trova le tracce di un documento con il più complesso rompicapo matematico degli ultimi secoli, l'ipotesi sui numeri primi di Riemann, riemerso anni prima, a Berlino Est.
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