Cronaca locale

«Un libro nero sulla Serravalle» Manfredi Palmeri promette battaglia

L’azzurro: «Passeremo agosto a raccogliere dati, cifre e fatti. Andremo in giro a raccontare tutti i misfatti. Infine chiederemo una commissione d’inchiesta»

«Dopo il libro nero del comunismo, scriveremo il libro nero della Serravalle. Passeremo agosto a raccogliere dati, cifre, fatti, irregolarità, poi andremo in giro a raccontare alla gente tutti i misfatti di Penati. Giudicheranno gli elettori». Manfredi Palmeri, capogruppo di Fi a Palazzo Marino, non ha nessuna intenzione di incassare il blitz ferragostano dell’ex sindaco di Sesto.
Palmeri, prima il Tar e la Corte dei conti, oggi il libro nero.
«E non basta. In Provincia chiederemo anche una commissione di inchiesta. Sappiamo che Penati e il centrosinistra si opporranno. E allora la faremo a Palazzo Marino».
Sembrate una fidanzata tradita.
«Penati ha dimostrato di essere un uomo dai mille volti e dalle mille parole».
Dice che così darà stabilità e potrà rilanciare la società.
«Gravissimo. C’era un patto di sindacato con Comune e Camera di commercio. Cosa c’era di più stabile? Albertini si è comportato da persona per bene, lui è stato scorretto. Ha giocato sulla buona fede».
Gli affari sono affari.
«Vuole agire indisturbato, vuol fare il padrone e ha eliminato occhi indiscreti. Tornerà ad assegnare i lavori senza gara? All’ultimo bando per la pavimentazione si sono presentati in più di 50. Forse a qualcuno questo non è piaciuto».
Sostiene che Albertini avrebbe venduto e che lui ha garantito il controllo pubblico.
«Per lui il controllo pubblico è il controllo dei Ds. O addirittura controllo personale. Ma se sui terreni della Serravalle ci voleva mettere perfino i rom sgomberati dai campi nomadi irregolari. È monomaniacale».
Pesante.
«Con comportamenti schizofrenici. Ha modificato lo statuto facendo schizzare in alto le azioni. E ora le compra a un costo pazzesco».
Ha detto che il prezzo lo fa il mercato.
«Io so che a brindare saranno in due. Ma lo champagne lo offrirà Gavio».
Che fa, insinua?
«Penati rifiuta Giorgio Porta, rappresentante del Comune, nel comitato esecutivo e poi annuncia che farà entrare nel cda un rappresentante di Gavio che ha diminuito il pacchetto azionario. Qualcosa non va».
Un’operazione così assurda?
«Assurdo è investire risorse per comperare un’autostrada che già c’è. Poi non ci saranno soldi per scuole o servizi sociali».
E allora perché.

Sospetti?
«Penati deve giurare davanti ai milanesi che questo contratto non prevede l’opzione di riacquisto da parte del gruppo Gavio».

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