Non solo ricette, ma quel viaggio di sapori in natura che si decanta negli anni. È l'altro miracolo di Giovanna Bregante che in «Muscoli ripieni-ricette in forma di racconto con molti personaggi», Sabatelli Editore, allestisce le sue tavole imbandite di ricordi e profumi.
Cè la Sestri Levante della «maina», il mare che sbuffava in cucina, i muscoli ripieni che non ti dice come si fanno, ma ti stuzzica, raccontando di lei bambina ad aprirli, riempirli, avvolgerli col cotone CCC.
Il resto è l'anima bella del tempo che fu, e le erbette della Mandrella a giocare di striscio con l'arziglio, «quel sapore fresco e piccante che i pesci appena pescati emanano dalle corbe sulle teste delle pescivendole». Famiglia di terra e di mare quella di Giovanna, che nel libro sublima l'intimo intraducibile e l'immediatezza del piatto, acchiappato per i suoi sensi. Semplice, stretto a quella vita che non aveva fretta. Ecco le ricette di erba e di sabbia, con le acciughe da salare, le zuppe di pesce e gli gnocchetti in sugo di scorfano, «brutto da vedere, tanto che si usa il suo nome come appellativo per denotare persona di scarsa avvenenza».
Poi la curiosa digressione sul cuoco di famiglia, il creativo dottor Guido Revello con la sua storia culinaria di famiglia; e l'amarcord della terrazza dello Zodiaco, le feste , le ragazze tatuate e il risotto, unico. Con i ghirigori tra melanzane, testaieu, panissa e una spruzzata d'India, che alla viaggiatrice Giovanna è rimasta incollata al cuore.
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