Sarà solo un caso che a sfogliare il programma della 68a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica si rimanga travolti da una vera e propria ondata rock? E che musica maestro: Madonna, Vasco Rossi e Patti Smith. Tutti e tre, a vario titolo, ospiti attesi alla kermesse che si svolgerà al Lido di Venezia dal 31 agosto al 10 settembre. Con il rischio, calcolato, che saranno loro ad attrarre tutta l’attenzione mediatica a discapito dei tanti illustri autori, attori e cineasti che il direttore Marco Müller è riuscito ancora una volta a portare in Laguna.
Così, quando apparirà sul tappeto rosso Madonna, che porterà fuori concorso il suo secondo film da regista, W.E., sulla celebre love story tra Edoardo VIII e Wallis Simpson (ma il titolo gioca anche con la parola «Noi»), è chiaro che per gli altri rimarranno solo le briciole. Stesso discorso per Vasco Rossi omaggiato nell’ampia docubiografia Questa storia qua di Alessandro Paris e Sibylle Righetti, distribuito da Lucky Red nelle sale a partire dal 7 settembre ma con una ghiotta anteprima in 200 cinema collegati il 5 settembre in contemporanea all’evento speciale di Venezia. Un po’ meno glamour, ma con un suo zoccolo duro di fan, Patti Smith che, nel documentario di Teresa Marchesi Pivano Blues, racconta di come Fernanda Pivano, la scrittrice che ha contribuito alla diffusione e alla conoscenza della Beat Generation, abbia influito sulla sua formazione umana e creativa.
Ma, per tornare alla domanda retorica dell’inizio, questa inattesa ondata rock veneziana da dove nasce veramente? Non sarà che a Müller non sia andato giù il clamore mediatico sollevato lo scorso anno dall’odiato Festival Internazionale del Film di Roma diretto da Piera Detassis?
Alla manifestazione romana riuscì il colpaccio di accogliere in grande stile nientepopodimeno che Bruce Springsteen, il Boss in persona, atterrato nella Capitale per presentare il documentario (in cui tra l’altro fa capolino anche Patti Smith) The Promise: The Making of Darkness on the Edge of Town di Thom Zimny tutto focalizzato su uno dei suoi dischi decisivi. E così, magari per non soccombere nella celebre lista dicotomica di Celentano tra chi è rock e chi è lento, Venezia si è ben attrezzata, perché se Roma ha presentato una rockstar, ecco che il Lido risponde facendo il pieno con ben tre celebrità.
Comunque sia ciò che è certo è che a stupire tutti sarà soprattutto la presenza di Madonna alle prese con la regia di un film non facile (in Italia verrà distribuito dalla Archibald di Vania Traxler) sul rapporto tra Edoardo di Windsor (interpretato da James D’Arcy) e la divorziata Wallis Simpson (la lanciatissima attrice Andrea Riseborough) che la popstar presenta così: «W.E. parla della natura del vero amore ed i sacrifici e compromessi che spesso vengono fatti». Certo se già Montanelli aveva le sue riserve perché definiva i due «personaggi da cronaca mondana, non da capitolo di Storia», chissà che lettura ne darà Madonna. Magari però poi non sarà così distante da questa stessa, perfida e lapidaria, sempre di Montanelli: «Lei era un’avventuriera americana assolutamente priva di fascino, mi assicurava Elsa Maxwell che la conosceva molto bene. Di fascino, mi diceva, grazie alla sua grinta mascolina, poteva esercitarne su uomini deboli e dal sesso incerto, com’era appunto Edoardo». C’è materiale per più di un film...
Così come è densa Questa storia qua la biografia filmata di Vasco Rossi la cui presenza al festival sarebbe un evento inedito e clamoroso. Anche perché il rocker di Zocca è ricoverato da due settimane nella clinica bolognese di Villalba per la frattura di una costola. Verrà dimesso, pare, domani. Speriamo di vederlo a Venezia.
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