«Liechtenstein, tanti italiani tra gli evasori»

da Milano

C’è anche «un numero considerevole» di italiani nell’elenco dei conti di stranieri in Liechtenstein, presunti evasori. Lo ha detto il viceministro dell’Economia Vincenzo Visco. «Ce n’è un certo numero - ha dichiarato all’agenzia Ansa -. Non so se l’elenco che ci è stato inviato è esaustivo o se è solo il primo». Visco conferma che l’Italia non ha tirato fuori un euro per acquistare il dossier: i dati sono stati ottenuti grazie agli scambi previsti dalla collaborazione fiscale tra Paesi. «Io penso - afferma il viceministro - che questa vicenda ha un significato abbastanza generale: le amministrazioni fiscali dei Paesi stanno cercando di creare congiuntamente un caso per evidenziare una situazione abbastanza complicata. Cambierà il modo di fare la lotta all’evasione? Non lo so, ma dovremmo cambiare tante altre cose». Per il Liechtenstein, invece, non si è trattato solo di lotta all’evasione. «Qui - dice Visco - siamo in un altro contesto: è spionaggio. Questo ha a che vedere con i paradisi fiscali. Si vede che altri Paesi danneggiati come e più di noi sono più sensibili e si sono attrezzati anche a livello di “intelligence”, cosa che noi non possiamo fare. Ma il nodo va affrontato sempre più a livello europeo (e su questo mi pare si sta lavorando) e a livello globale. Finora c’è stato un miglioramento della collaborazione internazionale e anche del comportamento dei Paesi e dei paradisi fiscali rispetto alla criminalità, al riciclaggio e alla corruzione, mentre l’evasione fiscale rimane un tabù.

Poi ci sono tanti Paesi che hanno rapporti stretti con paradisi fiscali, e altri che lo sono essi stessi, anche in Europa. Questo è un problema serio di tenuta anche dei sistemi e delle società, che si sappia che le tasse le pagano tutti».

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