Furti, truffe online, vandalismo: ecco il lato oscuro del Natale

Anche a Natale la cattiveria non va in vacanza. La lista delle bravate dei babbi natale italiani nostrani è lunga.

Furti, truffe online, vandalismo: ecco il lato oscuro del Natale

Anche a Natale la cattiveria non va in vacanza. La lista delle bravate dei babbi natale italiani nostrani è lunga. A Viareggio hanno tagliato le ruote a due ambulanze per derubare gli autisti. Sempre in Toscana, a Lucca hanno rubato il cibo ai bambini dell’asilo gestito dalle suore ma il furto che va più di moda nel nostro Paese è quello delle ceste natalizie sottrate ai fattorini prima che arrivassero ai legittimi proprietari. Altri, invece, si divertono a far pipì nella capanna dei presepi.

Alla scuola Cangemi di Boscoreale, in provincia di Napoli, il preside ha decisoche il viaggio premio a Montecitorio sarà solo per gli studenti che hanno 9 o 10 in pagella. In un asilo di Pistoia, invece, sono state rubate le luminarie e rotti gli addobbi natalizi allestiti dai bambini nel giardino della scuola. A Napoli, nei quartieri spagnoli hanno tentato di rubare l’albero dei desideri allestito nella Galleria Umberto Primo. Modou Sarr, 37 anni, immigrato dal Gambia, ha dato fuoco a un’auto che stava facendo rifornimento a un distributore di benzina vicino a Caserta dicendo ai poliziotti: "Arrestatemi, per favore: con l’aria che tira a Natale è meglio stare in carcere che in strada". Complimenti anche a chi in stazione ha innalzato le barriere anti-clochard. Nel Sud Italia, poi, come ogni anno, nelle parrocchie sono state installate delle videocamere per dissuadere i malintenzionati a rubare le elemosine. Un'altra truffa molto in voga è chiamata “alla Barbara D’Urso” e consiste, come racconta su Lettera43 Margherita Pedinelli, il sindaco di san Costanzo, nei pressi di Pesaro-Urbino, "nell’invito telefonico da parte di una fantomatica segretaria del sindaco a recarsi in Municipio per ritirare le luminarie con cui festeggiare l’arrivo della nota show-woman per un nuovo programma tivù". Il tutto sottoposto a un pagamento in denaro in cambio del nulla assoluto.

La polizia postale ha individuato ben 12 possibili truffe online commesse durante le festività natalizie. Truffe che vanno dai tentativi di infettare i pc con i canti natalizi. Poi c’è stato chi di Babbo Natale ha fatto un provocatorio identikit: "È un essere crudele. Infatti porta i doni solo nelle case che hanno un grande camino, cioè nelle case dei ricchi. E poi, è uno che discrimina i bambini in base alle religioni: ogni Natale milioni di bambini induisti, musulmani o buddhisti restano senza regalo perché lui volutamente li ignora. E ancora, è comunista: veste di rosso e porta i regali per farsi amici i bambini e poi mangiarseli. Infine, evade il fisco: perciò ha stabilito la sua sede al Polo Nord".

Si sprecano, poi, i libri e i film che descrivono il Natale come un giorno infausto. Tra i più noti Parenti serpenti di Mario Monicelli in cui i figli regalano per Natale una stufa a gas ai genitori facendoli, così, morire dutante un'esplosione. Oppure La rivincita di Natale (1986, regia di Pupi Avati), il sequel di Regalo di Natale, in cui si racconta delle bassezze di un gruppo di amici durante uns partita di carte. I film più famosi sono, però, Babbo bastardo, Una poltrona per due, Arma letale o Mister Hula Hoop dei fratelli Coen. Fra le cattiverie natalizie del 2015 non si può non citare il necrologio di Babbo Natale pubblicato il 5 dicembre sull’Aftenposten, il più antico e diffuso quotidiano norvegese. La direzione del giornale è stata costretta a pubblicare in fretta e furia una smentita per tranquillizzare i bambini.

Ma è su Twitter che vengono scritte le peggio cose tipo "Natale è l’unico periodo dell’anno in cui un uomo barbuto può deporre un pacco di cui si ignora il contenuto e ripartire senza che nessuno si inquieti" oppure: "Secondo me, vengono indossate più maschere a Natale che a Carnevale". E ancora: "L’adulto non crede a Babbo natale. Ma lo vota".


A prenderla molto seriamente è Luciano De Crescenzo che divide gli uomini in presepisti e alberisti: "La distinzione dovrebbe comparire sui documenti di identità come il sesso o il gruppo sanguigno, onde impedire che un disgraziato - a matrimonio avvenuto - possa scoprire di essersi unito a una creatura di tendenze natalizie diverse".

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