da Roma
Cerano proprio tutti. Zucchero con il suo blues, Tiziano Ferro con la passione per Raffaella Carrà, Biagio Antonacci con lansia prepartita (il 30 sarà a San Siro) e Ligabue con la serenità post vacanza («Sto bene, anzi benissimo»). E poi a pioggia anche Elisa, Gigi DAlessio, un esplosivo Nek, Gianna Nannini, tutti alla corte di Cristina Chiabotto che allAuditorium Conciliazione presentava i Wind Music Awards, una manifestazione gemellata con i Brit Awards che andrà in onda in prima serata su Italia 1 il 14 giugno. Certo, per capire quantè rara unoccasione del genere in Italia bastava passeggiare mercoledì sera di fianco al red carpet dove sono sfilati tutti gli ospiti in scena (i cantanti) e quelli seduti in platea, dal gran capo della Wind, Naguib Sawiri fino al ministro Rutelli con famiglia (a proposito: che cosa ci faceva il vicepremier a festeggiare nel giorno di passione del suo governo sul caso Visco?). In buona sostanza, si sono riuniti tutti i cantanti italiani che lanno scorso hanno venduto più di centocinquantamila copie, evento oggidì sempre più raro. Ciascuno di loro ha ricevuto in premio una statuetta, che poi ha esibito davanti alle telecamere, magari scherzando come è successo a Baglioni premiato da Giorgio Panariello («Ma lei per tenere le note così a lungo si nasconde un compressore sotto la giacca?»). Due considerazioni: a parte Elisa, Nek e Tiziano Ferro, tutti i superbig hanno, come si dice, una certa età, che di solito si avvicina o abbondantemente supera i cinquantanni, a dimostrazione che come tanti altri settori della società, anche il parterre del pop ha disperatamente bisogno di nuovo ossigeno. Seconda considerazione: neppure al Festival di Sanremo si vede una così nutrita processione di superbig, tutti ben disposti e privi di protagonismi vari. E così, fatti salvi gli interventi in video di Laura Pausini, Raffaella Carrà, Cannavaro, Martina Stella, Verdone, Paul McCartney, Neri Marcorè e Fiorello, tutta la serata è stata una festa del pop dolce, avvincente, qualche volta persino entusiasmante (ad esempio Giancarlo Giannini che declama una poesia di Luciano Ligabue: bravissimo attore uno, poeta meno eccelso laltro), intervallata da siparietti a sorpresa e da esibizioni davvero particolari come quella di Gianna Nannini che insieme ai Vagabond (campioni mondiali di break dance) ha eseguito in salsa rock un estratto della sua opera rock ispirata a Pia de Tolomei.
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