Liguri al voto per cancellare la legge sugli stranieri

Nove firme ieri mattina. Altre cinquantamila tra Pasqua e la fine di settembre. Poi una valanga di «sì» da tutta la Liguria. È il progetto della Lega Nord per cancellare la legge regionale sugli immigrati. «Quella che farà arrivare qui tutti i clandestini d’Italia - spiega il concetto Francesco Bruzzone, capogruppo e segretario regionale del Carroccio -. E dove la trovano un’altra regione che garantisca loro una casa, un lavoro, l’assistenza sanitaria e tutto quello che chiedono, senza stare a guardare se si tratti di clandestini o meno? Ovviamente la Liguria assicura questo, quindi arriveranno tutti qui».
Ecco perché ieri mattina è stato depositato all’ufficio di presidenza del consiglio regionale il quesito referendario, cioè il testo che la Lega conta di veder scritto molto presto, probabilmente nella primavera 2008, sulle schede con le quali si chiederà ai liguri se davvero sono contenti di dare tante agevolazioni agli immigrati. «Insisto: agli immigrati indipendentemente dal fatto che siano regolari o clandestini», ci tiene a precisare Bruzzone. L’iter è partito anche formalmente, non è più una dichiarazione politica. Entro cinque giorni l’ufficio di presidenza del consiglio regionale dovrà decidere sull’ammissibilità del referendum, secondo quanto disposto dall’articolo 8 dello Statuto. Ma non si tratta di una scelta da compiere sulla base di convinzioni di parte. È solo un fatto tecnico. E qui la Lega non ha dubbi: «È difficile credere che questo referendum sia anticostituzionale o in contrasto con qualche norma». Così, se da qui a Pasqua, l’ufficio di presidenza darà il via libera all’unanimità, i promotori dell’abrogazione della legge sugli immigrati potranno partire con la raccolta firme. Sennò deciderà tutto il consiglio.
Servono poco meno di 50.000 sottoscrizioni da tutta la Liguria, cioè il 3.5 per cento degli aventi diritto al voto alle ultime elezioni. Un traguardo che dovrebbe essere alla portata della Lega senza problemi. «Istituiremo banchetti ovunque - spiega Bruno Ferraccioli -. E poi non vogliamo esclusive, siamo ben felici di accogliere chiunque voglia aderire a questo comitato». Un’apertura neppure troppo velata a tutti i partiti, specie a quelli del centrodestra che in aula avevano inutilmente tentato di opporsi all’approvazione della legge. Anche perché poi ci sarà il quorum del 50 per cento (più un elettore) da superare. «Sono 28 articoli di una legge regionale - incalza Francesco Bruzzone -. E nessuno di questi parla di cittadini liguri, ma solo di diritti per gli stranieri. Anzi no, i liguri vengono chiamati in causa all’ultimo articolo, per dire che devono pagare le spese di quello che viene concesso agli immigrati».

E se qualche aspetto della legge, al momento del referendum, sarà stato già applicato? «La legge dice che i Comuni devono costruire case popolari per gli stranieri, regolari e clandestini - chiosa Bruzzone -. Non credo le abbiano già fatte».

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