La Liguria che non sa vedere il lato Bono della Fincantieri

La Liguria che non sa vedere il lato Bono della Fincantieri

(...) Fincantieri significa eccellenza sia per quanto riguarda la cantieristica militare, ulteriormente rafforzata dai patti a stelle e strisce, sia per quanto riguarda la nuova frontiera dei megayacth, sia per la cantieristica civile e in particolare per le navi da crociera, a partire dalla sinergia con la Costa, un tandem straordinario di valore mondiale.
Infatti, lo capiscono in tutto il mondo. Tranne che a Genova, dove esiliano Costa, regalandola a Savona, e votano contro la quotazione di Fincantieri. Ma, purtroppo, non c’è nemmeno da stupirsi. Genova, città per certi versi straordinaria, sa tristemente essere anche questo. Non solo questo, per fortuna. Ma anche questo.
E poi, Fincantieri significa lavoro. In città, a Sestri Ponente. Alla Spezia, con i cantieri del Muggiano. E a Sestri Levante, dove lo stabilimento di Riva Trigoso è la seconda ricchezza del paese, dopo il turismo. Una presenza seria, tranquilla, il più possibile rispettosa del territorio. Certo, considerando che un cantiere navale non è propriamente una passeggiata a mare. In questo quadro, il progetto di ribaltamento dello stabilimento di Genova, con la restituzione dell’area attuale alla città per la riqualificazione e, contestualmente, l’espansione a mare per poter costruire navi più grandi, senza essere costretti ad emigrare a Marghera o Monfalcone. È il progetto più importante e significativo degli ultimi anni per la città industriale, anche perchè più aree a disposizione significa più navi costruite a Genova e più lavoro per i genovesi e per l’indotto. E Dio sa quanto ce n’è bisogno. In una città dove si preferisce parlare di tunnel sottomarini e di libri dei sogni, finalmente una storia concreta, peraltro già nella fase finale, quella in discesa verso la realizzazione, verso i risultati, verso l’esito positivo. Su questo punto, verrebbe da dire: continuiamo così, facciamoci del bene.


Questa è Fincantieri, come ha ben capito anche la parte più illuminata della politica e del sindacato. Chi, in nome di veterosindacalismi o veteropoliticismi, si oppone alla quotazione in Borsa, si oppone anche a questo. Basta saperlo.

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