Genova e la Liguria terra di truffe. Con una «specializzazione»: quella che prevede gli anziani come vittime preferite. I dati dei carabinieri confermano questo trend. Sono infatti 47 le truffe agli anziani registrate solo dal primo gennaio al 30 luglio in provincia di Genova secondo un bilancio stilato dai carabinieri del comando provinciale. Secondo la statistica, le vittime hanno un'età compresa tra i 76 ed i 95 anni, mentre quella dei loro truffatori varia dai 25 ai 50 anni. La maggior incidenza riguarda la città di Genova, che ha registrato il 68,8 per cento di truffe, localizzate soprattutto nel quartiere di San Martino (19 denunce, 40,4 per cento del totale), a Sampierdarena (sei, pari al 12,7%) e a Portoria (4 casi, pari all'8,5%). In provincia il primato spetta a Chiavari (sei casi), seguita da Santa Margherita (3 casi) e Sestri Levante (due casi). Gli autori delle truffe, che spesso agiscono da soli (il 53% delle volte, in prevalenza uomini) o al massimo in coppia (un uomo ed una donna), sono generalmente italiani, di aspetto distinto, che si spacciano per carabinieri, poliziotti, amici dei figli, dipendenti di aziende pubbliche o conoscenti di famiglia e una volta acquistata la fiducia, riescono ad introdursi nelle abitazioni degli anziani, dove rubano denaro e gioielli. L'80% degli eventi si sono verificati nella fascia oraria compresa tra le 7 e le 13, con maggior incidenza tra le 11 e le 13, quando gli anziani terminano commissioni di vario genere e rientrano a casa. Nella totalità dei casi gli anziani non sono stati in grado di identificare i truffatori attraverso le fotografie dei pregiudicati e ciò rende più difficile il lavoro degli investigatori.
Ma le truffe non si limitano a questi pur numerosi e sempre gravi casi. La polizia di Genova ha infatti recentemente scoperto un nuovo modo per manomettere gli sportelli bancomat allo scopo di acquisire dati personali relativi alla barra magnetica della carta e al codice personale, il «pin». Due romeni di 29 e 21 anni, colti in flagrante, sono stati arrestati. I fatti si sono svolti presso un negozio di via Rolando, a Sampierdarena. I due si aggiravano nel negozio. Uno era il braccio, l'altro la mente. Avevano installato all'interno dello sportello un congegno che in tempo reale trasmetteva i codici numerici corrispondenti alla barra magnetica di una carta bancomat, associata al codice pin che immediatamente veniva digitato dal cliente ignaro di tutto. Il ventinovenne è stato trovato con una borsa a tracolla contenente i ferri con i quali ha manomesso il bancomat e vari telefoni cellulari che ricevevano sotto forma di sms i codici delle carte «clonate». Il ventunenne faceva da «palo». La presenza della coppia ha attratto l'attenzione di un vigilante che li ha avvicinati e condotti in direzione. È stata chiamata la polizia. Gli agenti hanno verificato il contenuto della sacca e sequestrato il materiale elettronico installato nello sportello bancomat.
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