La Liguria snobba l’industria: su 32 miliardi gliene riserva 4

Pollice verso sullo scenario finanziario, ma ripresa economica in Italia. Anche se la Liguria dei 32 miliardi in essere di attività creditizie ne dirotta solo 4 all’industria. È il dato emerso ieri a Villa Durazzo di Santa Margherita Ligure durante il convegno «Finanza e sviluppo per le imprese sul territorio» moderato dal nostro direttore Massimiliano Lussana. Relatori Stefano Preda, ordinario di Istituzioni in mercati finanziari al Politecnico di Milano; Marco Vitale, presidente Fondo Italiano d’Investimento; G.B. Pittaluga, ordinario di Economia politica all’Università di Genova e Paolo Parini, ordinario di Finanza Aziendale Università di Genova. Promosso da Confindustria Genova, Regione, Provincia e Comune, l’incontro ha fatto un focus sulla piccola media impresa nel lungo day after della crisi della finanza mondiale, con deriva sul tessuto produttivo.
L’introduzione del sindaco De Marchi sul fatto che quella riflessione si stava sviluppando in un sito particolare, e Lussana che coglie l’assist per sostenere la stessa tesi: «Finanza e sviluppo in un luogo come Santa o il Tigullio non possono prescindere dal luogo stesso»; per spostarsi poi sui numeri del Pil, e soprattutto sul fattaccio che «quanto alla Liguria, Imperia è ferma; è tra le ultime 5 in classifica e il dato fa riflettere». Poi la virata su Fincantieri a Riva Trigoso: «Trovo surreale non creare posti di lavoro sufficienti che tengano conto delle specificità del territorio». Giusto per contestualizzare. Vitale dettaglia il significato del Fondo nato per sostenere lo sviluppo delle medie imprese: «Nessun ottimismo dal lato finanziario, ma c’è forte ripresa degli investimenti e un terzo delle imprese segnala un aumento dell’occupazione».
E mentre Pittaluga collega i problemi della piccola impresa al finanziamento di attività e crescita e affonda le istituzioni, Parini focalizza sui confidi (8 in Liguria pari a 329 milioni di euro). Preda invece riquadra in prospettiva allargata: «Credo in una ripresa economica mondiale, ma siamo ancora dentro alla crisi finanziaria».

Dissertazione sulle banche e dato sconcertante: «Cos’è la Liguria in termini di credito? Le attività creditizie in essere vedono 32 miliardi di cui 18 alle imprese, ma la struttura produttiva fa sì che solo 4 vadano all’industria. Che evidentemente conta pochino». Una struttura produttiva che, commenta Lussana «rischia d’essere un terribile ossimoro».

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