«La Liguria è sul filo del rasoio»

C’è un popolo frizzante che nelle ultime ore non avrebbe neanche bisogno di essere «arringato» dai suoi tribuni per portare avanti fino all’ultimo la battaglia.
Dopo lo «spadone» che Berlusconi ha battuto sulla spalla destra dei guerrieri liguri a Savona, ieri è stato Roberto Castelli a portare l’armatura di Alberto da Giussano in dote per dare il suo contributo alla campagna elettorale del ticket Pdl- Lega Nord in Liguria. Per l’ex ministro del Governo Berlusconi Genova è un bagno di folla, arrivando in via Cesarea al Teatro della Gioventù incrocia i coordinatori dei partiti del centro destra, ci sono Roberto Cassinelli, Gian Domenico Barci e Gianfranco Gadolla a salutare Castelli che, saputa della riunione dei rappresentati di lista a pochi metri da dove deve tenere il suo comizio, decide per una deviazione e interrompe la riunione di oltre 300 «difensori della libertà» per portare il suo saluto: «Quelli di sinistra ai seggi sono sempre stati più battaglieri di noi- avverte l’esponente leghista- e allora, forza! Dovremo essere svegli anche noi. Difendete la volontà di voto, perché qui ce ne sono in ballo centinaia di migliaia».
Gli applausi interrompono Castelli che ricorda al popolo ligure come sia fondamentale proprio in Liguria il singolo voto: «Sappiamo che ci stiamo giocando tutto sul Senato e che la vostra regione è tra quelle in bilico. Avremo numeri talmente risicati (Castelli pensa a 12- 15 senatori in più) che passare da 3 a 5 senatori in Liguria è importante: sacrificatevi fino a lunedì notte che poi ci sacrificheremo noi per voi!». Lasciata la sala principale l’ex ministro della Giustizia scende in via Macaggi dove lo attendono i leghisti. Altre 250 persone che gremiscono la Sala Barabino. Ci sono gli stati generali della Lega in Liguria con Bruno Ferracioli, Edoardo Rixi e Francesco Bruzzone. A ricevere Castelli anche i candidati Maurizio Balocchi e Bruno Ravera. Prende la parola il capogruppo in Regione Bruzzone: «Ricordiamo ai liguri che qui governano con quella coalizione (Pd più Sinistra) che Veltroni ha demolito. Dice che è impossibile governare con Bertinotti e gli ambientalisti: sono i risultati di Burlando che lo dimostrano».
Roberto Castelli prende la parola mentre in sala arrivano anche quei rappresentati di lista che finiscono la loro riunione a pochi metri. C’è tanta gente da far mancare il respiro, mentre sventolando i palloncini verdi e le bandiere storiche della Lega Nord: «Voi sapete come sia diventato difficile vivere a Genova - parla Castelli-. Siamo tutti esasperati dall’insicurezza.

Basta con stupri, violenze con questa micro delinquenza che ci sta disorientando». Quale la ricetta del movimento di Bossi al Governo? «Ripristino della legge Bossi- Fini, certezza della pena e un po’ di ordine dopo i casini fatti da Prodi in questi due anni».

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