Ultim'ora
GARLASCO, INDAGATO IL PADRE DI SEMPIO
Ultim'ora
GARLASCO, INDAGATO IL PADRE DI SEMPIO

La Liguria di una volta nel presepe di Certosa

La Liguria di una volta nel presepe di Certosa

Cento metri quadrati, 90 movimenti meccanizzati, 10 effetti speciali, 5 scene differenti, 500 litri d'acqua. Sono i numeri di uno dei più suggestivi presepi della Liguria, quello di San Bartolomeo della Certosa a Genova, allestito per il dodicesimo anno consecutivo dai fratelli Alessandro e Roberto Peditto, di professione ingegneri ma con l'arte del presepio nel sangue. Ogni anno propongono un nuovo e suggestivo itinerario a chi visita il presepe della Certosa. Una struttura che si snoda dalle montagne al mare, ricreando scorci del paesaggio ligure di un tempo, dai monti con la neve, alla campagna e ai suoi mestieri, da un paesaggio collinare, al mare con il borgo dei pescatori a metà tra Boccadasse e Camogli.
Non andateci se non avete almeno un'ora di tempo per apprezzare ogni particolarità di questo presepe dove tutto è sincronizzato al secondo. Tra l'alternarsi del giorno e della notte, dalle case alle antiche botteghe, nel lavoro nei campi, alle osterie è tutto un coordinarsi di movimenti che si alternano. Così durante il giorno si vedranno all'opera taglialegna e falegnami, donne intente ai lavori di casa, il verduraio che offre la propria merce bussando alla porta di una casa, nell'angolo dei pescatori c'è chi è intento a cucire le reti o il trippaio che nella sua bottega in marmo, taglia la trippa. La sera, cantano i «trallallero» con il bicchiere di vino in mano, mentre si accendono le luci delle osterie e quelle della case dove si intravedono scene di un tempo andato. Poi, quando a notte fonda cantano i grilli e tutto tace, l'unica luce che rimane accesa è quella del fornaio che sforna pagnotte e via fino al canto del gallo che rianima il presepe. Un ciclo che dura 8 minuti.
C'è proprio tutto della Liguria di una volta: la donna che lavora il tombolo, lo spazzacamino o l'antico «bottaio», il contadino che batte le castagne.

Il visitatore può godersi l’alba, il passaggio della luna, la nevicata e il fulmine seguito dal tuono in un temporale con una pioggia così fitta da costringere le donne per le vie del borgo collinare ad aprire gli ombrelli.
Il presepe di Certosa è visitabile fino al 3 febbraio, ogni giorno dalle 16 alle 19, sabato e domenica anche dalle 10 alle 12.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica