Lily Maisky: papà non la manda sola

In programma variazioni mozartiane, sonate di Schubert, Franck e Beethoven

Perché meravigliarsi se in alcune famiglie i figli si cimentano nell’arte dei padri? L’ambiente, l’educazione e, in parte, il dna favoriscono la trasmissione di tale singolare eredità. I casi sono numerosi, in ogni parte del mondo. In Italia: famiglia Pollini padre e figlio (pianista, direttore e compositore); famiglia Abbado, addirittura impossibile da citare tanto numerosi sono i componenti musicisti del clan, dal capostipite Michelangelo, padre di Claudio e Marcello al nipote Roberto; famiglia Aprea, Tito pianista, Bruno, pianista e direttore, Sollima, compositore il padre, compositore e violoncellista alla moda il figlio. All’estero, ci vengono in mente i clan familiari Savall, Tortelier, Ashkenazy, Jordan, Jurowski, il quale ultimo comprende una folta schiera di direttori, e ora anche il clan Maisky.
Per il suo debutto romano, Lily Maisky, pianista appena ventenne, si fa presentare dal suo celebre padre, Mischa, interprete creativo ed estroso, impossibile da classificare con la sola categoria di violoncellista. Dalla formazione alla scuola di due miti del nostro secolo, Rostropovich e Piatigorsgy, alla vittoria al concorso Cassadò nel ’73 a Firenze, e alla conseguente fulgida carriera che tutti sappiamo, in compagnia del suo prezioso Montagnana , eccelso strumento del XVIII secolo. Lily sembra voler procedere spedita sulle orme del padre. Studia pianoforte dall’età di quattro anni; il papà l’ha buttata nella mischia, aiutandola a trovare buoni maestri e compagni di lavoro stimolanti, fra cui la grande Argerich, preziosa compagna di lavoro di Mischa, che ora è anche buona maestra per Lily.
Nel programma della Filarmonica (questa sera al teatro Olimpico), compaiono brani del grande repertorio per pianoforte e violoncello: le Variazioni sul tema Bei Mannern, Weiche Liebe Fuhlen dal mozartiano Flauto magico, di Beethoven; la ben nota Sonata di Schubert, detta l’Arpeggione; poi Rachmaninov, con due brani, uno dei quali - Vocalise op. 34 n.14 - originariamente per voce e orchestra, è scritto apposta per mettere in risalto temperamento e tecnica dell’interprete.

Per finire, una celebre sonata del repertorio violinistico, la Sonata in la maggiore di César Franck, trascritta per violoncello da Maisky che si è mostrato sempre abbastanza disinvolto in questo genere di operazioni.
Il concerto, a causa della circolazione a targhe alterne, inizia alle 21.15. Info: 06.3201752 .

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