Linate e Malpensa: 11 voli cancellati I sindacati: «Alitalia sotto organico»

Balotta (Fit-Cisl): «Questo è il risultato del mancato rinnovo dei contratti agli stagionali». La compagnia: «È fisiologico con più di 800 movimenti»

Sarah Crespi

Trasporto aereo ancora con qualche difficoltà. Ancora cancellazioni nel primo week end di vero esodo estivo: ieri tra Malpensa e Linate i passeggeri di undici voli Alitalia sono dovuti rimanere a terra, in attesa di essere eventualmente «riprotetti» o di trovare una soluzione alternativa per raggiungere le loro destinazioni di vacanza e non solo, fra code, proteste e attese ai check-in.
Quattro quelli annullati al maxiscalo internazionale - per Malaga, Bruxelles, Amsterdam e Pisa -, sette in viale Forlanini, diretti a Roma, Catania, Londra e Parigi. Nulla confronto ai quattordici della giornata precedente, ma l’eco dei disagi non si è ancora smorzato.
Dalla compagnia di bandiera minimizzano: «Sono numeri fisiologici, è un fatto normale a fronte di un’operatività quotidiana di ottocento movimenti». Ma c’è chi imputa il disservizio a un quadro ben definito: «Le cancellazioni sono dovute all’insufficienza del personale, conseguenza del mancato rinnovo del contratto a un centinaio di lavoratori stagionali e interinali», sostiene il leader regionale della Fit Cisl Dario Balotta. Il bilancio di ieri in ogni caso è stato meno pesante di quello di venerdì, ma spiega ancora il sindacalista: «Per ridurre il numero delle cancellazioni Alitalia è stata costretta a ridurre i membri degli equipaggi, smistando personale su altri voli e anche a terra».


E prosegue: «È pazzesco che l’azienda più garantita d’Italia, che ha appena ricevuto 1,2 miliardi di euro di ricapitalizzazione, non abbia rinnovato un poco oneroso contratto per un centinaio di stagionali. E gli equipaggi di Milano sono sempre i più penalizzati».

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